Il libro segreto di Dante
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Dalle stelle alle stalle..
Premettendo che ho acquistato questo libro dopo aver letto Inferno di Dan Brown che per me resta il top del top, devo dire che sono rimasta parecchio delusa, forse mi sono lasciata prendere dal titolo di copertina, però stranamente avevo letto la trama sul retro e aveva tutte le carte per essere un libro piacevole e invece si è rivelato un disastro.
Le digressioni storiche sono interessanti, ma a volte risultano eccessive, i personaggi sono privi di evoluzione psicologica e per di più alcune sequenze dialogiche sono decisamente prolisse.
La trama poteva anche esser potenzialmente coinvolgente ma non mi è sembrata del tutto amalgamata con il resto.
Per chi fosse interessato a leggerlo, consiglio assolutamente di rispolverarsi la Divina Commedia dal momento che la lettura di questo libro già di per se è stopposa, figuriamoci se non si hanno le basi minime per poterlo leggere.
Complessivamente non mi è piaciuto, non lo consiglio, sembra la brutta copia dei romanzi di Dan Brown.
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Un romanzo storico ben curato
È necessario premettere che a chi non conosce nulla o quasi di Dante né ha mai letto un verso della sua Commedia il libro potrebbe sembrare noioso se non privo di senso. È forse questa l'unica pecca (se così si può chiamare) di un romanzo che nel complesso ha una trama ottimamente sviluppata e si contraddistingue per una piacevolezza nella lettura. Il prof. Fioretti, da buon letterato, ha incluso nel libro riferimenti storici e letterari in gran quantità (per chi non ne sia convinto, si legga la postfazione dell'autore stesso). Pertanto anche la ricostruzione storica ne esce fortemente obiettiva e veritiera: il lettore si può facilmente immedesimare nel mondo Trecentesco antecedente alla peste, senza mai esserne annoiato. Pure se la casa editrice in questione non di rado pubblica romanzi storici soltanto presunti tali, "Il libro segreto di Dante" fa parte di quei romanzi storici degni di questo nome. Inoltre è impossibile restare impassibili di fronte al "mistero" dei novenari descritto nel romanzo. Ebbene, qualcuno può dire che lo stesso studio potrebbe benissimo essere applicato a qualsiasi altra opera; tuttavia credo non esista un libro più misterioso e affascinante della Divina Commedia, considerata anche l'epoca in cui è stato scritto. Insomma pur essendo partito con un pregiudizio negativo riguardo questo romanzo, posso dire di essermi smentito sin dalle prime pagine. Nel complesso, se deve essere ricercata qualche critica, forse è nel modo in cui certe sequenze dialogiche assumano troppo la forma di un saggio (proposizioni lunghe, spiegazioni necessarie ai moderni non certo ai medievali...) e nella nota stonata del cesareo descritta nelle ultime pagine, non giustificata dall'autore nemmeno nella postfazione, in cui tra l'altro ammette la forzatura anacronistica. Ma tutto sommato, questi son dettagli tecnici.
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la commedia....divina...
anzitutto bisogna avere un pò di nozioni a riguardo: divina commedia, dante, fatti e costumi del tempo. altrimenti si capisce poco di tutto il libro e di quello che l'autore vuole comunicarci. nel complesso è un bel romanzo, specifico su un determinato punto che non tralascia mai. non ho avuto l'impressione che ci siano descrizioni di personaggi o luoghi inutili: tutto ciò che è scritto ha un senso. molto originale e ben spiegato. l'unica cosa di cui posso lamentarmi è il fatto che non sono riuscita ben a capire gli schemini fatti, ma so che è un problema mio! non è stato tempo sprecato leggere questo libro. perchè di libro si tratta! storia, thriller, mistero, personaggi, luoghi, fatti. tutto è stato studiato nei minimi dettagli senza lasciare nulla al caso.
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abbastanza positiva
Ci sono dei libri che civettano con il lettore per tanto tempo, fonche' questi, "ronzandovi" attorno non si decide a cedere alle lusinghe. nel caso di Fioretti, 'e' da dire che l'appeal di Dante era forte; essendo egli un dantista c'era di che star tranquilli circa la veridicita' letteraria e l'attendibilita' storica. E credo, che in massima parte ci sia riuscito, anche se talvolta cedendo, dato il suo essere cattedrattico (nel senso positivo)lo ha portato spesso ad essere verboso ed ampolloso. La sparizione degli ultimi 13 canti del Paradiso, e la ricerca all'interno dell'intera Commedia di un codice che svelerebbe il luogo dov'e' custodita l'Arca della S. Alleanza,sono i due punti focali del romanzo che vede coinvolti da una parte i due figli di Dante, Antonia Suor Beatrice con Giovanni alla ricerca del testo e delle supposto omicidio del Poeta la cui morte ci e' stata tramandata causa mal'aria; dall'altra il Templare Bernard alter ego del Sommo Poeta che, andando alla ricerca delle Sacre Vestigia, finisce per fare un viaggio similare a quello di D. A loro si affiancano personaggi storici quali Bonturo Dati (che Dante collochera' all'inferno), guelfo nero di Lucca, Ser Mone, marito della musa di D. Beatrice Portinari,che ha in odio il fiorentino per ovvi motivi di gelosia e mente dell'omicidio, e Cecco d'Ascoli, eretico bruciato sul rogo in quel di Santa Croce. Fioretti,ci regala delle pagine bellissime relativamente alla ricostruzione ed alla identificazione di alcuni personaggi del Paradiso con la propria famiglia e le vicende ad essa legate e traccia un ritratto del periodo storico vissuto da Nostro, che sembra...oggi. non era forse Vico che parlava di corsi e ricorsi storici? Certamente il libro non sara' di facile lettura a quei giovani non avvezzi a Dante,ma da tenere senz'altro in biblioteca magari vicino ad una edizione della "Divina Commedia" o, ancor meglio leggerlo tenendosi accanto la cantica del Paradiso. sara' l'inizio di un nuovo entusiasmante viaggio.
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Il titolo a volte inganna . .
Appena lessi 'Il libro segreto di Dante' nemmeno il tempo di finire il titolo ed ero già alla cassa.
Perché infondo penso che titolo e copertina rispecchino il contenuto del libro.
Il titolo mi ispirava molto. Mi ispirava misteri, segreti..pensavo di restare ore e ore incollata al libro.
Mi piace l'intreccio che fa l'autore con i fatti storici e la sua fantasia. Alcuni sono così ben elaborati che potrebbero essere anche veri. L'autore attraverso la sua conoscenza cerca di ricreare scene dell'epoca e addirittura i caratteri di alcuni personaggi realmente esistiti.
Ma a volte ho avuto l'impressione che l'autore abbia voluto sottolineare le condizioni della società del tempo, piuttosto che i misteri del poeta.
A mio parere il libro è indirizzato a gente che ha un minimo di conoscenza su Dante, templari, latino.
Io, che di Dante per il momento ho studiato solo qualche canto dell'Inferno, molte cose non le ho capite, troppo complicate!
Alcune pagine le ho trovate molto noiose, e
quelle maledette citazioni in latino >.< quanto le ho odiate! Dai, un minimo di traduzione però!
Una cosa non mi è chiara:
quale sarebbe il libro segreto di Dante? La Divina Commedia o quegli appunti che trovano?
Non dico che sia un libro brutto, ma per me è come un libro qualunque.
Non mi ha suscitato niente, nessuna emozione.
Quando finivo un capitolo, non c'era quel colpo di scena che mi invogliava a continuare.
Finiva e basta. Chiudevo il libro e quando avevo tempo lo rileggevo. Ed io di solito riesco a trovare sempre il tempo per un libro, ma per questo è stato diverso. L'ho chiudevo e riaprivo a distanza di giorni.
Ma dopotutto non mi sento di sconsigliarlo, perché non l'ho definisco brutto. Può darsi che qualcuno lo trovi interessante.
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- no
Non bendiamoci gli occhi
Mi fa sorridere il fatto che molti lettori disapprovino l’autore di un libro perché non fa esattamente quello che loro si aspettano da lui. Così, si criticano la trama, la quantità di personaggi, le citazioni latine, i cambiamenti di stile, ecc. solo perché ci si aspetta altro da lui. Forse, l’essersi inserito nel filone del thriller storico alla “Codice da Vinci”, non ha giovato a Fioretti, che si è trovato una serie di lettori già “orientati” verso altro.
Io ho letto il libro di un fiato e mi è piaciuto. Non sto qui a ripetere le motivazioni su cui altri hanno già scritto, vorrei soltanto aggiungere che per me l’ambiente storico e il thriller e i misteri e i Templari e molto del resto erano per l’autore solo un pretesto per dire due cose: cantare prima di tutto l’amore per Dante e per il suo capolavoro; dare un proprio giudizio su molte cose che avvenivano nel Trecento ma che avvengono pari pari anche oggi (sui ricchi, sulla morale, sulla Chiesa, sull’Europa, sulla corruzione, sull’esportazione di capitali, sugli evasori fiscali, ecc.). E questo l’ho veramente apprezzato e l’ho giudicato un tentativo molto coraggioso da parte sua. Bravo Fioretti. Aspetto un altro tuo libro.
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Troppo segreto per me
Il Trecento è un secolo cruciale per l'Italia: i Comuni perdono potere, iniziano a decadere a favore delle Signorie; emerge la figura del mercante, colui che saprà crearsi la Fortuna tramite il suo ingegno; la Chiesa si sposta ad Avignone e il popolo italiano non sa più a chi credere, se in Dio, se al denaro, se a se stessi.
Fioretti riesce ad evocare questo periodo con sapienza, abilità, grazie alla sua cultura derivata dalla passione per le Lettere.
In questo modo Dante, colui che avrà il coraggio di denunciare una corruzione sempre più dilagante, diventa oggetto di intrighi, misteri, codici nascosti.
Il grande poeta è davvero morto di malaria oppure qualcuno credeva che custodisse un segreto pericoloso?
L'idea è molto allettante: una ricerca approfondita nei testi della Commedia per vedere se davvero quell'opera mirabile, di grande denuncia per il secolo, contenga qualcosa di straordinario.
Avremo il piacere di conoscere la figlia di Dante, suor Beatrice, e il suo fratello Giovanni, i quali, insieme all'aiuto di un ex templare, cercheranno di capire se l'improvvisa morte del padre sia stata accidentale.
Per i personaggi un punto di merito: Fioretti parte con il delineare la famiglia dell'Alighieri, persone di cui spesso non si sa nulla ma che invece furono molto importanti nella vita del poeta; persone vive, con emozioni, analizzate interiormente che riescono davvero a farci comprendere i loro sentimenti.
E poi ci sono tanti altri personaggi che si muovono in tutta l'Italia per fornirci informazioni da ogni angolo della penisola (e anche oltre). Descrizioni ottime, anche se a volte prolisse, conferiscono l'atmosfera giusta per inseguire l'indagine della Commedia.
E allora vi domanderete: cosa c'è che non va?
Primo tasto dolente, lo stile: piuttosto indeciso, 'alto' in alcuni punti e normalizzato in altri, davvero ho fatto fatica a seguirlo a causa del lessico ricercato e della forma che spesso cerca di essere poetica... non c'è una via di mezzo!
Secondo tasto dolente, e il peggiore a mio dire: le analisi stesse della Commedia, dei versi, della struttura: non ci ho letteralmente capito niente! Per me è stato come se quelle pagine non fossero esistite, non sono riuscita a dargli un senso. So che la colpa è anche mia: questo testo in effetti richiede una certa cultura riguardo a Dante. Ma quanto è troppo è troppo!
Un libro per essere bello deve essere comprensibile in tutte le sue parti, e per me questo non lo è stato.
Ho apprezzato la fantasia dell'autore nel descrivere le vicende salienti, abbastanza originali, ma mi sono ritrovata spesso annoiata e svogliata a proseguire.
Ho tenuto duro fino alla fine, ma solo per trovare una conclusione 'sciapita' (che non sa di niente) e, rispetto al ritmo generale del libro, decisamente affrettata.
Caro Fioretti, c'è da lavorare su di te... se non che apprezzo il fatto che sul dialetto abruzzese ci hai azzeccato, ma questo ti è stato facile.
Consigliato se avete tanta pazienza e vi piacciono le sfide. Perché questa sarà una dura guerra!
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Thriller storico - letterario sorprendente.
Molti particolari e personaggi del libro sono certamente inventati per arricchire la trama e le vicissitudini della storia, ma, nonostante questo, si incastrano perfettamente con i fatti veri e insieme formano un thriller storico (e anche letterario se vogliamo) di importante rilevanza.
La storia inizia con la morte di Dante e da quel momento in poi la figlia suor Beatrice, Giovanni, un medico che poi si rivelerà molto vicino al poeta, e Bernard, un ex templare alla ricerca dall'arca dell'alleanza, si impegnano per ritrovare gli ultimi 13 canti della Commedia misteriosamente scomparsi.
L'autore, importante studioso della Divina Commedia, ci svela così molti particolari sul poema che, ad un normale appassionato o lettore dell'opera, non risultavano.
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Non sarà Dante, ma...
Un libro che sicuramente screma il pubblico: no ai lettori che non sono appassionati di Dante, no a coloro che desiderano un libro "leggero" tipo storia d'amore sdolcinata.
Fioretti cerca di unire un certo grado di cultura a uno stile leggero e scorrevole, posto che questa non è una impresa facile, è naturale che ne derivi uno stile alto in determinati punti e decisamente troppo moderno in altri.
A parte le teorie un po' campate per aria sugli ottagoni e le croci sul SATOR (cosa che richiama parecchio l'aggeggino che non ricordo come si chiama del "Codice Da Vinci") finalmente abbiamo trovato uno che sa l' argomento su cui scrive!
Apprezzabile gli indizi per riconoscere i personaggi noti prima che li indichi l'autore.
Tutto sommato non male come primo libro, sperando ovviamente che nel tempo migliori!
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Dante, come non l’avevate mai studiato
Premetto, io adoro la Divina Commedia e quando ho visto tra gli scaffali della libreria questo libro sono corsa ad acciuffarlo senza nemmeno leggere di cosa si trattava.
Fioretti, l’autore, è un vero e proprio studioso della Divina Commedia e per questo romanzo ha utilizzato il suo sapere e la sua fantasia per sviluppare un libro con uno stile molto curato e ricco di citazioni dantesche.
La storia è ambientata nel XIV secolo, in Italia ed il poeta Dante è morto da poco.
Però la sua scomparsa desta dei sospetti, si crede sia stato avvelenato.
Mancano dei canti del Paradiso e tre personaggi si mettono alla ricerca per fare in modo che l’opera sia completa. Questi tre personaggi sono: la figlia di Dante, Giovanni da Lucca e Bernard.
Successivamente questi ultimi si chiederanno chi voleva che l’opera rimanesse incompiuta ed il perché gli ultimi canti siano stati occultati.
Si tratta di un thriller storico che rivela delle “chicche” sulla famiglia del sommo poeta.
La scrittura è antica e molto appropriata al periodo storico narrato.
Nello sfondo della trama aleggia la crisi del Trecento.
Si tratta di un libro ricco di mistero, con fitti intrecci e grossi interrogativi.
Finito di leggere sicuramente il lettore si chiede “e se non tutti i segreti della Commedia sono stati svelati?”.
Per me è stato un libro davvero intrigante anche se i pareri sono discordanti ed il finale è andato un po’ a perdere di interesse in confronto all’inizio.
Comunque consiglio la lettura.
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TITOLO ALLETTANTE - MA SOLO QUELLO..........
Mi meraviglio di come in libreria si sia dato tanto spazio a questo testo e mi ripropongo di leggere un po’ più recensioni prima dell’acquisto di un qualsiasi altro libro. Non so da dove iniziare per esprimere tutta la mia disapprovazione. L’idea di base e i luoghi citati potevano fornire un palcoscenico stimolante se solo la trama fosse stata un’altra. L’autore si cimenta nella stesura di un romanzo storico in modo un po’ avventato, forse cavalcando un po’ troppo utilitaristicamente la moda degli ultimi anni . Lo scrittore , non ha fatto altro che prendere l’Italia del ‘300 , con i suoi forti contrasti politici e sociali e vi ha gettato sopra e sottolineo il termine “gettato”, Dante e la sua Divina Commedia, i Templari , l’arca dell’alleanza, un po’ di personaggi realmente esistiti ed un po’ inventati e poi, siccome ancora non erano abbastanza gli argomenti di richiamo , perché no …….. “gettiamo dentro al calderone anche un giovane Boccaccio e il capolavoro è pronto”. Ma più che di capolavoro , trattasi di frittata, a mio modesto parere. Non mi permetto di discutere la conoscenza da parte dello scrittore della Divina Commedia, visto che si tratta di un insegnate laureato in Lettere e studioso di Dante; tuttavia i continui richiami al capolavoro (quello realmente tale) del poeta fiorentino sono veramente pesanti e troppo complessi da comprendere anche per un lettore di cultura medio-alta. Se si vuole approfondire la conoscenza dei canti in questi modo , si faccia un saggio e si sollevi il testo dalla sua missione commerciale di romanzo storico . Ma non è solo questo l’aspetto negativo; ritengo che i templari (che se ben inseriti , stanno bene un po’ ovunque) abbiano veramente poco a che fare con questo Dante, in effetti si assiste a forzature palesi o avvenimenti scontati in quasi tutti i capitoli del libro ; forzature che spesso lasciano quasi sbigottiti e ti spingono ad abbandonare la lettura. Anche i personaggi mancano di spessore sia psicologico che drammatico. Dello stesso protagonista , Giovanni, alla fine del racconto, ancora non si è capito che tipo sia e che caratteristiche possegga. In genere in ogni romanzo , ci si affeziona al protagonista principale mentre questo ti lascia veramente indifferente , come tutti gli altri del resto. Non ci siamo , non leggetelo.
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Bella idea ma stile confusionario
Non so, chiamarlo thriller mi sembra già una grossa forzatura.
Nelle prime 130 pagine è molto lento (da un thriller non ce lo si aspetta) con poca suspense; acquista un po' di ritmo (ma un po') quando c'è da risolvere gli enigmi, la cui risoluzione è talmente ingarbugliata da risultare inverosimile, e già questo mi porta a considerare poco attraente il romanzo.
Anche la storia è raccontata in modo confusionario, il lettore fa fatica a capire a tratti perchè i personaggi facciano determinate azioni, la storia viene caricata di comparse, che alla fine hanno poco senso, per cui si rischia addirittura di dimenticare ciò che si stava raccontando (almeno a me così è capitato).
Avrei da dire anche sulla trama: cosa è alla fine l'oggetto segreto nascosto dai Templari a Dodona? L'Arca dell'Alleanza con i 10 comandamenti!? Oggetto segreto!? Mah!
L'idea di un thriller su Dante è geniale, però il risultato è stato mediocre.
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Il libro segreto di Dante
Vi dirò ... non ho saputo dare un titolo a questa opinione, perchè sono molto confusa.
Questo libro mi è stato prestato dalla mia amica alla quale il libro era piaciuto tanto, così mi ero convinta a leggerlo. Per come ero eccitata all'idea di iniziarlo, secondo me le prime pagine sono state un vero fiasco.
Io non ci ho capito nulla facevo una fatica enorme pensate che ci ho messo un sacco di tempo per leggere le prime cinque pagine. L'autore ha scelto di usare un linguaggio che si conformi a quello dell'epoca, ciò lo approvo ma veramente questa volta, lo ripeto, non ci ho capito niente, per come non è il primo libro storico che leggo con un linguaggio diverso. La storia non era male per niente , sarà che a me piacciono questi libri in cui viene amalgamato un pò di thriller, mistero, storia ...
Comunque sono gusti e gusti. Io alla fine ciò rinunciato e a metà ho lasciato perdere, nonostante mi ci mettessi d'impegno. Questo è quello che vi so dire da quello che ho letto.
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Buona l'idea ma...
Dovrebbe essere un thriller o comunque un romanzo storico, e infatti ci sono i templari che in un romanzo storico ci stanno come il nero nell'abbigliamento: va con tutto ! Che poi alla fine non si capisca cosa abbiano a che fare davvero con tutta la storia è un altro discorso, però il templare ci va messo e non si discute... C'è un enigma racchiuso nei versi della Divina Commedia con tanto di spiegazione articolata ed incomprensibile a chi non conosca l'opera del sommo poeta come le sue tasche. L'idea sarebbe pure originale ma si fa fatica a seguire il percorso dell'autore , si prende tutto per buono e non puoi nemmeno fare uno sforzo per cercare di capire il prossimo passo perchè è tutto troppo tirato per i capelli.
Poi , come una bella passata di parmigiano sui maccheroni, vuoi scrivere un thriller storico senza qualche raffinata citazione latina ? No, infatti , Fioretti ne mette in ogni dove aumentando il senso di inadeguatezza del povero lettore. Va beh direte voi, ma almeno sarà un romanzo entusiasmante nello sviluppo : NO , la cosa più carina è stata il fatto di conoscere alcune vicende relative alla vita di Dante , come trhiller è proprio scarso, non ha mordente, è confuso e appunto per quanto detto prima si fa fatica a seguire gli sviluppi. L'unico merito che ha , secondo me, è che mi ha fatto venire voglia di leggere la Divina Commedia quella vera, senza interpretazioni fantasiose e strampalate. Scriveva il sommo poeta "Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura..." mi verrebbe da dire : E PURE IO FIORETTI, NON Si E' CAPITO UNA MAZZA !(Licenza poetica).
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Che confusione!
Finito di leggere questo libro, mi trovo a dover dare un giudizio: non qui, ma una cosa mia personale che faccio sempre. Questa volta, senza rielaborarlo, è esattamente quel giudizio che voglio condividere con voi.
Da una parte trovo una trama interessante, sicuramente un'idea particolare sviluppata sul più grande poeta del nostro paese; dall'altra...beh, dall'altra uno stile complesso rende il romanzo di una pesantezza indescrivibile. La sintassi delle frasi è complessa, spesso c'è un "pensiero nel pensiero", separato da sole virgole; diciamo che ci sono "incisi degli incisi" e arrivare a fine frase seguendone il senso è davvero difficile. Non nascondo che più d'una volta son dovuta tornare indietro a rileggere, da inizio frase.
Ad un'idea secondo me geniale è quindi affiancato uno stile così pesante, una sintassi così strutturata da rendere la lettura un vero mattone. E non voglio dire che non ho apprezzato il romanzo; la verità è che l'entusiasmo della bella idea è totalmente smorzato dallo stile. E confesso anche che alcune parti sono come dei buchi neri nella storia, perché pur avendoli riletti li ho trovati espressi talmente male da non voler farmi venire l'emicrania per poterli comprendere.
Un vero peccato. Mi ha intrigato la caratterizzazione dei personaggi e le vicende, l'idea del presunto 4o figlio del sommo poeta (sarà poi un'idea...?) e i nove novenari nascosti nella Divina. Ma tutto questo non basta a farmi dare un voto positivo al libro, mi spiace. Lo stile è tutto; e un libro, per essere leggibile, deve essere scorrevole oltre che interessante.
Ah, dimenticavo! Odio le troppe citazioni in latino: mi hanno dato spesso l'impressione di voler dimostrare obbligatoriamente la grande cultura dell'autore, ma non tutti abbiamo studiato latino e innervosisce vederlo così spesso!
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Un po' confuso
Non vedevo l'ora di finirlo... non perchè volessi conoscere il finale, ma perchè mi ero un po' stancato nella lettura.
La trama non è poi così ingarbugliata... l'ha voluta render tale l'autore.
E poi... tutti i personaggi che compaiaono, le rapide digressioni, cantiche e citazioni latine, lo sforzo talvolta così palese di voler prosare su degli episodi o ambientazioni... mba... mi aveva annoiato un bel po'...
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un altro furbo
Si possono dare voti sotto zero? Normalmente evito di registrarmi a forum, se non altro per scansare i fastidiosi video pubblicitari che anche qui sono di casa. Ma questo libro valeva un'eccezione. E' davvero di successo? Su quale pianeta? Non bastava il Codice da Vinci, non bastava Giacobbo, non bastavano i Templari; costui cerca anche di imbonire i lettori con infantili digressioni sull'economia. Astuto ammiccare all'oggi ripreso nel lancio di Linea Notte, Rai 3, con tanto di allusione ai banchieri cattivi.
Non parliamo poi dello stile. Personaggi del Trecento italiano che usano tormentoni della nostra triste era mediatica (dal telequiz: "il tuo tempo è scaduto" "be', non è esatto"; alla squadra di polizia: "travestimento numero due"; all'opinionista votato all'iperbole: "elevata all'ennesima potenza"; e via andare). Citazioni latine pour épater le bourgeois. Simbolismi improbabili e giochi cabalistici mal fatti. Una sciatteria impressionante, e sì che libri sciatti non mancano: perché ricordate, oggi gli scrittori sono, purtroppo, ben più numerosi dei lettori.
Buone notizie, fringuelli! Le notti insonni di un altro genio hanno partorito "Il Libro Segreto di Gesù", l'ha annunciato oggi il TG2. Parla della vita dopo la morte. Di questo passo, meglio la morte.
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La storia familiare di Dante...
Si tratta di una storia insolita e interessante...
Posso dire di aver letto questo libro in una settimana, pungolata anche dal mio personale interesse sulla famiglia del sommo poeta; del resto quando si legge la biografia di Dante Alighieri si possono assimilare notizie sulla sua vita pubblica, del fatto che è stato ingiustamente esiliato da Firenze per la vittoria dei Ghibellini e che ha composto il capolavoro della Divina Commedia..
Nulla o quasi nulla si dice quindi della sua vita familiare che rimane come un mistero sepolto nelle nebbie del tempo...
Il romanzo parla invece della moglie di Dante Alighieri e dei suoi figli che erano tre leggittimi e uno illegittimo al quale aveva dato il suo nome per consentirgli di sposarsi.
Dante Alighieri viene presentato all'inizio del romanzo come un uomo su cui pesa il sospetto che sia stato avvelenato dai suoi nemici e non sarà che non è morto di malaria come la storia ci racconta? E i suoi figli due maschi e una femmina, Antonia che si era fatta suora perchè nessuno voleva sposare la figlia di un esiliato? Ed ecco che emerge la figura di Dante nella sua indifesa umanità, un uomo con le sue debolezze, le sue fragilità...i suoi errori di valutazione che pare abbiano portato la famiglia al collasso economico e sociale...
Un colosso con i piedi di argilla,quindi, circondato da una schiera di nemici potenti, da intrighi politici e religiosi...
L'autore immagina che nelle quartine della sua Commedia sia nascosto un mistero esoterico e dei numeri di cui non si afferra ancora il senso...
Improbabili ipotesi di un autore che ha voluto ricamare e amplificare la storia di Dante per renderla più interessante ai suoi lettori?
Il mistero rimane comunque come un anelito a rivedere la storia con un occhio più attento e disincantato.
Consiglio questo libro a tutti coloro che amano i romanzi storici e a coloro che sono appassionati di misteri..
Saluti.
Ginseng666
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una buona idea, ma un po' confusa
la divina commedia è una cornice così bella che anche un quadro non molto riuscito merita interesse ed attenzione. però alla fine la delusione prende il sopravvento. buona l'idea, ma il romanzo fa fatica a decollare e le trame si ingarbugliano senza creare vera suspance. l'aspetto esoterico e misterioso è tirato per i capelli e talvolta sembra proprio astruso. buona l'ambientazione storica e riuscite un paio di figure. per il resto rimane l'amaro in bocca per quello che poteva essere e non è stato.
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errore.
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Il libro segreto (forse troppo) di Dante
Mi dispiace andare controcorrente rispetto alla maggior parte dei precedenti recensori ma a me questo libro è piaciuto veramente poco. Fatta eccezione per l'accurata ricostruzione storica la storia mi è parsa quanto mai ingarbugliata e priva di mordente. Il racconto fatica a decollare e ritengo che si possa a fare a meno dell'ennesimo mistero che coinvolge l'arca dell'alleanza, i templari, il santo graal. Non mi fraintendete, sono anch'io un amante dei thriller storici e sono convinto che una buona dose di forzature, di anacronismi, di esagerazioni sia accettabile, ma qui francamente mi sembra che manchino le basi per un buon romanzo. Sconsigliato.
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Senza infamia e senza lode
Dopo aver letto alcune recensioni alla fine mi sono deciso a comprare il libro, visto anche il prezzo abbastanza contenuto. Alla fine però non sono rimasto troppo soddisfatto. Ottima l'idea di un romanzo come protagonisti la Divina ed il grande Dante. Ma gli enigmi su cui si basa la storia sono veramente troppo ingarbugliati per poterli capire fino in fondo. Inoltre, quello che manca veramente a questo libro sono ritmo e colpi di scena che ne fanno un buon romanzo storico. Niente a che vedere però con un giallo né, tantomeno, con un thriller.
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Vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole
Mettete da parte i ricordi tremendi delle interrogazioni della Prof, le nottate passate a studiare e a ripere canti, interpretazioni,analisi, opioini di critici letterari e studiosi:povero Dante! Perseguitato da vivo dai Guelfi Neri che "reincarnati" in certi professori perseguitavano noi poveri studenti facendoci odiare e temere, ahimè!,la sua grandissima,anzi,Divina opera d'arte! Finalmente un libro, scritto con passione e frutto di uno studio incessante,che ci consegna un Dante diverso, direi umano, non c'è Virgilio, nè Beatrice, ci sono Gemma sua moglie che lo segue fedele ma triste perchè sà che ad unirli non è stato il grande amore, ci sono tre figli, soprattutto lei: Antonia(suor Beatrice), figlia adorata pronta a tutto pur di difendere la memoria del padre, c'è Giovanni di Dante Alighieri (figlio illegittimo, realmente esistito?) medico che dalla sua città natale Lucca giunge a Ravenna, al capezzale del padre, ma l'ultimo saluto gli è negato, anzi, lui che si occupa della trascrizione dei canti, si rende conto che c'è in atto una congiura contro il Sommo Poeta e gli ultimi canti del Paradiso sono misteriosamente scomparsi. Ad aiutare Giovanni, in un rocambolesco incontro, giunge un sopravvissuto dell'ultima fallimentare crociata Bernard d'Outremer, un templare convinto che il poeta fiorentino facesse parte anch'egli dei quest'ordine religioso ed è sicuro che nei canti , cifrato, ci sia indicato il nascondiglio di un tesoro straordinario appartenuto all'ordine.
Non vi lasciate ingannare da chi vi presenta questo testo come un nuovo "Codice Da Vinci" è una bugia!,si tratta di un thriller molto più colto e raffinato.
di Luigi De Rosa
Le note dolenti:
Si vede che il testo è stato scritto da un appassionato di Dante ma non da un giallista, mancano ritmo e suspence e alcune interpretazioni risultano forzate.
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Il libro segreto di Dante
Quanti di voi possono dire di non aver mai "dovuto" leggere e studiare la "Commedia" di Dante Alighieri??? E quanti di voi possono dire che proprio nei passi del Paradiso i contenuti, forse un po' troppo filosofeggianti, ci hanno tediati e fatti impazzire sui banchi di scuola?
Se Francesco Fioretti avesse scritto questo libro ai tempi in cui ero preso con i miei studi scolastici, sarei stato più incline con il mio approccio soprattutto nei confronti dell'ultima parte dell'opera dantesca.
Il libro nei primi passaggi stenta a decollare ma poi la trama si infittisce e attraverso alcuni misteri occultati tra le "rime" e ... forse svelati in parte o del tutto, dopo il primo quarto distende le sue ali e prende quota soprattutto attraverso, questo devo rivelarlo, il famosissimo SATOR (non aggiungo altro). Tutto viene condito con templari, filosofia, teologia, amore, passione e...Divina Commedia.
Confesso che l'ultima parte del libro mi ha un po' reso malinconico ma allo stesso tempo voglioso di affermare che questo libro edito Newton è davvero una bella sorpresa.
Enogastronomicamente parlando mi sono sentito come chi mangia una crepe salata di cui nessuno ti rivela il ripieno e che assaggiandola ti fa attraversare l'universo dei sapori tosco emiliani bagnati da un ottimo vino bianco veneto (capirete solo leggendo il libro il perchè).
Notevoli i personaggi di Antonia e Giovanni.
Lettura consigliata anche perchè la Commedia di Dante anche se reinterpretata non delude nessuno in nessuna epoca.
Syd
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SCARSO
Libro che dal titolo e la trama potrebbe attrarre ma leggendolo è molto facile perdersi tra le decine di personaggi inseriti senza un particolare scopo. Pochi colpi di scena, azione piuttosto statica, risoluzione di quelli che vengono chiamati "enigmi" ingarbugliata e spesso senza senso.
L'idea avrebbe potuto essere sviluppata molto meglio.
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tra storia e romanzo cavalleresco
Forse è un thriller un po' strano, all'inizio difficile, poi sempre più scorrevole. Via via ho capito che non racconta solo Dante, ma è anche una grande metafora dei nostri tempi, che si perdono in una strana reviviscenza di temi da romanzo cavalleresco a caccia di misteri non svelati e mondi fantastici (Dan Brown, Il signore degli anelli) per poi svegliarsi in una dura realtà di crisi dell'economia e dei valori. Era così con la crisi del 300, l'inizio del declino italiano, oggi potrebbe essere l'inizio di quello americano. Ma il personaggio di Bernard, che s'incarica di incarnare la fuga verso altri mondi, finisce poi per essere anche il più riuscito e poetico.
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