Dettagli Recensione
Gli amanti defunti
Si pensava tutti che l’autore avesse calato il sipario sul commissario Ricciardi, congedandosi da lui nel più doloroso dei modi. Invece probabilmente questo straordinario personaggio è mancato tanto all’autore quanto a noi o forse di più, motivo per cui ci è stato regalato questo ulteriore episodio, che non è comunque ancora l’ultimo. E Ricciardi ha decisamente ancora qualcosa da raccontarci. Sono passati 5 anni dalle ultime vicende, la porta sul proprio abisso interiore non è ancora chiusa, ritroviamo un Ricciardi stanco, inevitabilmente segnato ancora dal proprio lutto, consapevole, come sempre, dell’insostenibile peso che lo opprime, nonché aggravato dalla sua situazione familiare e personale, così tanto profondamente cambiata. Ricciardi sente e soffre con rara intensità, però ha la luce di Marta che gli illumina le giornate. Anche i personaggi secondari sono sempre meno cornice e sempre più parte integrante del canovaccio. Si muovono sulle note di un tango, che crea un’ideale connessione fra Napoli e Buenos Aires e che è capace di scaldarci, ad un secolo di distanza.