Dettagli Recensione
Confessioni
Io non so se a quest’autore viene prima l’idea della storia e, di mano in mano che la scrive, ne decide il titolo o se addirittura gli viene prima l’illuminazione del titolo e, attorno a quella parola magica, costruisce la storia. Fatto sta che ogni episodio ruota attorno a quella parola, che viene declinata, raccontata, dipinta, tratteggiata, colorata in mille forme. Il nostro Ricciardi è sempre solitario e malinconico, in questo episodio la sua storia personale evolve e, verso la fine del libro, lo diventa ancora di più. Direi finalmente… così si sblocca questo empasse nella sua vita privata, che sta tenendo congelata la sua vita. E non solo la sua. Però tutti attorno a lui evolvono: Nelide, la nipote di Rosa, si sta rivelando un personaggio speciale, tanto quanto Bambinella; la donna gatto e la donna cigno, che girano attorno al commissario come falene, stanno diventando personaggi sempre più positivi; il brigadiere e la moglie Lucia stanno diventando una coppia di sempre più spessore umano. Tutti crescono, tutti maturano, tutti cambiano. Guardarli da lontano è quasi come viverli nel quotidiano ed è bellissimo, è come se si creasse un rapporto con il lettore. Al centro della vicenda specifica di questo episodio ci sono il dolore e la mancanza, che rendono sordi e ciechi. Ne conseguono le confessioni ed ogni confessione comporta una rivelazione, ma anche una richiesta di perdono. Apriamoci alle nuove strade che tracciano queste confessioni.