Dettagli Recensione
Libera, Iole e Vittoria
Tre donne, tre generazioni, una, Iole, la nonna, un po’ hippie, alle soglie della terza età, che però non si sente affatto vecchia; la figlia, Libera, di nome e di fatto, una bella donna dai lunghi capelli rossi che nonostante molti pretendenti non riesce a legarsi a nessuno dopo la morte misteriosa del marito Saverio; la terza, Vittoria, la nipote, poliziotta come il padre, scontrosa e lunatica.
Il luogo è Milano, per la precisione quartiere Giambellino, dove Libera ha trasformato il vecchio casello ferroviario di suo nonno nel suo laboratorio dove crea bouquet di nozze personalizzati.
Il giallo parte dalla richiesta accorata della mamma di una ragazza scomparsa, ventisette anni prima, che ha bisogno di sapere quello che è davvero successo a sua figlia Carmen, e per questo chiede aiuto a Libera, facendo leva sull’amore materno, per far riaprire il caso, da Vittoria, che è stato archiviato, senza alcun esito.
E’ convinta che la polizia all’epoca abbia tralasciato alcune piste secondo lei evidenti.
Libera insieme a sua mamma Iole, nonostante la ritrosia di Vittoria, si buttano a capofitto in questa indagine, e senza metodo ed esperienza, scoprono alla fine una verità impietosa e crudele.
Il libro, di Rosa Teruzzi, scrittrice e giornalista, è un giallo sentimentale, scritto in modo semplice e fluido, ha una buona descrizione dei personaggi e una trama articolata con un bel finale a sorpresa.
Decisamente poco impegnativo, ma piacevole lettura di evasione.