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La ragazza sbagliata
 
La ragazza sbagliata 2024-08-30 07:36:29 lapis
Voto medio 
 
3.5
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
4.0
lapis Opinione inserita da lapis    30 Agosto, 2024
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Aggiustare la verità

Una borsa piena di piccole pietre bianche.
Da dove viene la pietra?
Dalla borsa.

Attenzione, la verità non è quasi mai la più ovvia, tantomeno la più giusta e se sembra soddisfare il palato, probabilmente la si sta aggiustando.

Ad ogni fatto criminoso prende sempre il via una caccia alla verità che coinvolge tutti, forze dell’ordine, media, opinione pubblica. Ognuno si costruisce le proprie convinzioni, in un’aula di giustizia così come al bar sotto casa, ed è facile spazzare via i particolari che non collimano, piegare gli elementi al proprio pensiero.

Per più di vent’anni il giornalista Dario Corbo ha cercato di dimenticare quell’estate del 1993 in cui una giovane ragazza è stata ritrovata violentemente uccisa in un bosco della Versilia. Non ha mai ripensato a quel delitto con cui ha mosso i primi passi nell’ambiente della cronaca nera. Non si è mai più interrogato sulla verità che aveva scritto e sostenuto tenacemente dalle colonne del proprio giornale. A distanza di vent’anni, però, complice una serie di sfortunate vicende professionali e personali che lo hanno fatto finire a terra, disoccupato e solo, Dario è costretto ad accettare la proposta di scrivere un libro su quel caso, riaprendo il cassetto in cui erano stati stipati appunti, domande e dubbi e costringendosi a chiedersi infine se la memoria a volte non ci inganni, per farci pensare di non aver mai avuto davvero torto.

“La ragazza sbagliata è un romanzo complesso in cui Giampaolo Simi affida alle pagine una serie di interrogativi sul rapporto tra verità, memoria, giustizia. Rispetto ad altri lavori che ho letto dello stesso autore, si percepisce qui la ricerca di una certa tortuosità d’intreccio facendo prevalere la componente di indagine quasi poliziesca rispetto alle atmosfere noir e all’approfondimento psicologico in cui, a mio parere, dà il proprio meglio. Non manca però la qualità di penna e la sensibilità di tocco, nel far rivivere la storia italiana del 1993 così come del tratteggiare personaggi profondi e credibili. Senza risparmiare domande scomode travestite da giallo.

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