Dettagli Recensione
Second life
Lolita ritorna, ma stavolta non è lei la protagonista. E per la prima volta la lente di ingrandimento di questa autrice punta ad un personaggio maschile, che è legato sentimentalmente ed affettivamente a Lolita, giusto per dargli luce in questo, penso, primo episodio di una nuova serie. La passione fra Lolita e Caruso, il commissario sulla Harley, si è rigenerata in altra forma, affetto, solidarietà, complicità e stanno, entrambi, cercando di liberarsi delle loro prigioni mentali per affrontare la vita su binari paralleli che però, quando hanno bisogno l’uno dell’altro, si possono anche intersecare. Lolita ha sempre una risata travolgente e cristallina, da verace donna del Sud ha la sindrome del grillo parlante, nonché una bontà innata che la porta a dimostrare sempre un forte senso di protezione verso le persone care, a volte è rigida come uno steccato, a volte è tenera come il burro. E Caruso? Caruso è ancora da scoprire. Per il momento mi sembra ancora che viva di luce riflessa. Si ritrova per le mani un caso abbastanza complesso e nel corso delle indagini, comincia ad avvicinarsi al mondo dei giochi di ruolo, mondo che anche io non conoscevo, che è un hobby per tanti. A volte questo hobby travolge un po' le persone che si ritrovano estraniati dalla realtà, da cui sono scivolati via per vivere una seconda vita parallela. Che però a volte li può soffocare più della prima, da cui hanno voluto a tutti i costi scappare. Le venature di questa storia sono tante, si corre su e giù per l’Italia, per ritrovare in tutti i posti comunque sempre le stesse dinamiche di sopraffazione e di disagio sociale. Noir interessante. Non travolgente. Però abbiamo fiducia nella crescita del personaggio e nelle sue prossime storie.