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Un'umanità silenziosa
I libri di quest’autore trasudano di un’umanità vera, che viene ritratta attraverso i volti, le storie, i legami familiari, quelli di amicizia, quelli lavorativi. In queste pagine si vedono amori, si vivono dolori, si stringono patti. Il personaggio del commissario Ricciardi è, come sempre, ritratto come attorcigliato in una malinconia di fondo che è uno dei suoi tratti distintivi. Combattuto fra Enrica, che è una donna che non ruba gli occhi, ma il cuore, e Lidia, che invece è la donna più bella della città, ha paura di entrambe e le allontana, per poi cercarle, per poi riavvicinarsi, per poi alzare muri. Il caso poliziesco non è forse il più riuscito della serie. Prende invece sempre più corpo tutto il gruppo dei personaggi minori, che sovrasta non solo la singola indagine ma mi sento di dire anche il personaggio principale. I suoi sono romanzi corali. Belli come ce ne sono pochi, perché ogni personaggio minore ha il suo spazio, evolve e si intreccia agli altri. In un disegno che è una creazione di gruppo perfetta.
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