Dettagli Recensione
Accusa e difesa
L’avvocato Guerrieri è un personaggio speciale. Solitario, problematico, intelligente, acuto. Grazie ad un amico bibliotecario insonne si trova ad assistere una donna che si è trovata nelle condizioni di uccidere un uomo, l’ex compagno della sorella, e che, dopo l’evento, è in una fase di anestesia emotiva. Contemporaneamente al disegno della linea difensiva, assistiamo anche a delle sedute di psicoanalisi dell’avvocato, che ci aprono un pochino le porte sulla sua mente, facendoci conoscere aspetti umanamente molto interessanti. Impariamo poi i trucchi dell’arte dell’investigazione, che spesso è efficace se si è capaci di osservare lentamente. Impariamo l’importanza del silenzio, che è un’arma molto utile che un investigatore può usare. Ma soprattutto impariamo a conoscere alcuni meccanismi dei nostri tribunali, dell’accusa e della difesa. Perché l’accusa deve proporre l’unica spiegazione accettabile dei fatti, mentre alla difesa basta proporre una spiegazione possibile per instillare un dubbio, un’ombra, un punto interrogativo, perché si può condannare solo se l’imputato è giudicato colpevole al di là di ogni ragionevole dubbio. E così, nella lettura, ci ritroviamo a non essere più così presi dal voler capire a tutti i costi se l’imputata è effettivamente colpevole o no, perché a noi interessa la strategia dell’avvocato, interessa seguire il suo percorso logico e riuscire a leggere fino a quell’orizzonte che lui dipinge.