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Tutti i particolari in cronaca
 
Tutti i particolari in cronaca 2024-06-28 13:04:25 Lonely
Voto medio 
 
3.5
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
4.0
Lonely Opinione inserita da Lonely    28 Giugno, 2024
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Cold case de' noantri

Un giallo ambientato a Roma con due protagonisti, un giornalista e un colpevole, tutto narrato in prima persona, ma da due punti di vista diversi.
Carlo Cappai lavora nell’archivio di un tribunale, un lavoro metodico, in solitudine, sommerso da una moltitudine di faldoni di casi risolti e non.
Cappai, nel periodo della sua adolescenza, è stato testimone del delitto di una sua amica, ma malgrado la sua testimonianza, il colpevole, con un buon avvocato, viene scagionato ed evita la prigione. Questo episodio segna per sempre la sua esistenza e da quel momento il suo senso di giustizia, quello che segue la legge e che segue suo padre, un giudice anche lui, viene meno, per dare vita a una sorta di giustizia personale.
Quei casi irrisolti gli “parlano”, “sussurrano” e chiedono vendetta, e lui non li vuole deludere.
Walter Andretti lavora in un piccolo giornale e si approccia per la prima volta alla cronaca nera, finora si era sempre dedicato alla pagina sportiva. Viene incaricato di indagare e fare notizia su due recenti omicidi. All’inizio si muove male in quell’ambito, non conoscendo nessuno e non avendo agganci in polizia, ma, non demorde e la sua tenacia e le sue intuizioni lo portano a credere che tra quei due delitti ci sia un legame, forse addirittura lo stesso omicida.
Andretti ricorda vagamente il giornalista Carlo Alberto Marchi dei romanzi di Gigi Paoli, ma il confronto è improponibile; quello è un personaggio definito a 360 gradi ed ha una sua solidità; questo è appena accennato, vago, senza carattere, che si muove quasi inconsapevolmente e che indovina ma non conclude. Ovviamente con questa struttura,nel romanzo non c’è mistero, il lettore fin dall’inizio sa chi è il colpevole e ne conosce il movente, tranne che per un inutile, ai fini della trama, colpo di scena finale.
Tutto si gioca sul filo sottile che divide la giustizia dalla vendetta. Quando non esiste quel ragionevole dubbio di innocenza, quando il verdetto di colpevolezza non arriva nonostante le prove evidenti, perché non portare Giustizia, con le nostre mani, laddove la legge non è riuscita ad arrivare?

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