Dettagli Recensione
Top 50 Opinionisti - Guarda tutte le mie opinioni
Una pioggia purificatrice.
E' il tredicesimo episodio della fortunata serie di Maurizio de Giovanni dedicata ai Bastardi di Pizzofalcone: una serie iniziata nel 2012 , che narra le avventure (e le disavventure) di un gruppo di poliziotti, i Bastardi appunto, ognuno con il suo lato oscuro, confinati in un periferico commissariato napoletano situato su una collina un tempo zona di caccia al falcone . Sono un'accozzaglia di strani personaggi, guidati da Luigi Palma, sostituto del commissario in pensione: donne e uomini, ognuno con un suo passato più o meno turbolento, pregi e difetti compresi. Il caso di cui devono occuparsi è quello di un notissimo avvocato in pensione, trovato strangolato nella sua palazzina e poi pestato con furia a calci: nulla è fuori posto, nulla è stato rubato. L'importanza del morto fa sì che si muovano subito le alte sfere: l'ordine è di passare il caso ad altri in mancanza di una rapida soluzione. Due giorni: i Bastardi si impegneranno allo spasimo, anche per dimostrare di essere una delle migliori squadre investigative della città. Le indagini iniziano a tappeto: si indaga sulla nipote dell'avvocato, che ne ha rilevato lo studio, si interroga il figlio, che ha sempre odiato il padre, ostile ad una sua relazione omosessuale con un importante politico. Passano sotto il setaccio la badante e la portinaia, è prezioso l'aiuto del vecchio commissario in pensione, che sa tanto e ne ha viste di tutti colori, e che alla fine saprà indirizzare i colleghi verso una possibile soluzione del caso. Soluzione che naturalmente arriverà nei tempi prestabiliti, mettendo insieme tutti gli indizi raccolti. Una soluzione del tutto inaspettata, che, come in tutti i gialli che si rispettino, arriverà come un autentico colpo di scena.
Il giallo intriga parecchio, non solo per l'indagine di base, ma anche per le storie private dei Bastardi, i poliziotti del gruppo investigativo. Sono personaggi ben caratterizzati, ognuno con le sue peculiarità: hanno tutti, più o meno, qualcosa da nascondere, un passato di luci e ombre, tutti con una gran voglia di riscattarsi e di dare un contributo vincente alla soluzione del caso. Essenziale l'aiuto del vecchio commissario in pensione: uno che li sa apprezzare e che, addirittura ospita uno di loro, l'agente scelto Marco Aragona, detto Serpico, un tipo originale, stravagante, che, dall'abbigliamento bizzarro ai comportamenti inusuali, riassume in sè la strana tipologia del team investigativo.
Team per altro vincente, una squadra tra le migliori, niente affatto preoccupata dalla pessima influenza del clima, costante per tutta la vicenda: una pioggia continua, incessante, fastidiosa, che l'autore rammenta continuamente, e che fa da sfondo allo svolgersi delle indagini. Una pioggia che inzuppa i vestiti e gli animi e che, alla fine, diventa uno straordinario personaggio, che riesce a condizionare movimenti e decisioni. Una pioggia, scrive l'autore, che "... non smetterà mai, e non importa. Sarà meglio, anzi, così questa maledetta città si laverà, alla fine".