Dettagli Recensione
Napoli è un presepe tutto l'anno
Ricciardi è un uomo la cui esistenza viene vissuta tra silenzi profondi e rumori assordanti. Per colpa di un dono, che lui chiama “il Fatto”, si è imposto una prigione, dentro cui vive in una condizione di forzata solitudine, la cui impronta gli grava addosso ogni giorno, in ogni sua scelta di vita. Questo episodio della serie, in cui l’amore degenera e diventa follia, è particolarmente bello, forse perché ambientato nel periodo di Natale, con tutto il calore che queste feste portano, ma anche con tutta la malinconia che possono infondere, perché il Natale rinforza lo stato d’animo in cui ci trova. Se siamo felici è la festa più bella dell’anno, se siamo tristi è la festa più terribile. In particolare il capitolo narrativo lento (dove, come di solito fa questo autore, un tema centrale è declinato in modo differente a seconda del punto di vista dei personaggi) è dedicato proprio al Natale caldo e al Natale freddo ed è una narrazione che ci mette comunque i brividi. Molto interessante tutto il simbolismo del presepe, che non conoscevo e che mi vedere la città di Napoli come un presepe, per tutto l’anno.