Dettagli Recensione
Una favola nera
Astore ama la tranquillità, le cose semplici ed il silenzio. E’ un restauratore di mobili che si è trovato la sua nicchia di silenzio, che è la sua oasi di protezione contro il mondo e dedicarsi al suo lavoro è il modo che ha sempre trovato come migliore per calmarsi e per proteggersi dalle cattiverie del mondo e della vita. Il riallacciarsi alla sua quotidianità ordinata, fatta di lavoro e poco altro, è la sua ricetta salvifica. Una sua vicina di casa è un’anziana signora che, a modo suo, gli dimostra affetto e, per ringraziarla di un calore sincero ed inaspettato che lei ha portato nella sua vita, lui decide di dare seguito ad un’inspiegabile richiesta di rimediare ad un male passato. Si trova, suo malgrado, avvolto in una favola nera dai contorni torbidi, agghiaccianti, sanguinolenti e folli. Vittima di occhi di ghiaccio e di ineguagliabili follie si ritrova invischiato in dinamiche familiari inaspettate ed inimmaginabili, da cui a fatica riuscirà ad uscire indenne. Ritmo altalenante. A tratti noir, a tratti addirittura gotico. Buona suspence. Buona ambientazione.