Dettagli Recensione
Rocco e l'ELP
Un marito violento ucciso con un colpo di pistola in fronte e l’omicidio di un imprenditore di una fabbrica di pellami e sullo sfondo lo scenario degli ambientalisti dell’ELP, l’Esercito di Liberazione del Pianeta.
Questi sono i due nuovi casi cui il vicequestore Rocco Schiavone deve far fronte in quest’ultimo libro di Antonio Manzini.
Avevo lasciato un po’ indietro, i gialli di Manzini con Rocco Schiavone, perché devo dire la verità, ma è un mio difetto, quando poi dai libri ne fanno delle serie tv, perdo un po’ l’entusiasmo a leggere, perché non fantastico più, mi ritrovo già tutto fatto, personaggi, luoghi, dialoghi e m’impigrisco un po’.
E’ il motivo per cui non ho più letto De Giovanni o Camilleri, perché ormai per me Montalbano è Zingaretti e Gassmann il commissario Lojacono e non mi diverte più, si perché per me leggere è anche e soprattutto un “divertissement”, e non c’è svago senza l’uso della fantasia.
Ma con Antonio Manzini, non è così. Anche se devo ammettere che Rocco Schiavone è Marco Giallini, e non potrebbe essere nessun altro, tornare a leggere lo Schiavone di Manzini è un po’ come tornare a casa sedersi sul divano e perdersi dentro l’ennesima storia calda e avvolgente, nonostante, o forse proprio per quello, i personaggi e i luoghi siano gli stessi. Ma la trama è ciò che li contraddistingue, che è sempre originale e imprevedibile, e non solo nella risoluzione dei gialli, perché questo sono, più o meno complicati, ma anche e soprattutto nelle relazioni tra i protagonisti di questi romanzi che ruotano si intorno a Rocco, ma che hanno però una parte e un posto altrettanto importante quanto lui. Antonio, Deruta, D’intino, Casella, il questore, Baldi, la giornalista, Brizio, Furio, Sebastiano sono pezzi integranti , ma non aggiunti a Schiavone, unica star: tutti brillano di luce propria, e non esisterebbe Schiavone senza di loro.
Un romanzo di Manzini non è solo un giallo, ma una macchina complessa di rapporti e relazioni tra i vari personaggi, che non potrebbe funzionare altrimenti.
E poi le riflessioni sulla vita, sul suo valore, sulla morte, sull’amore e l’amicizia, nel loro senso più profondo, riempiono l’anima di chi legge.
Insomma un giallo di Manzini non è solo un caso da risolvere ma un’esperienza da vivere o meglio da leggere!