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Il ritorno di Monterossi
Carlo Monterossi, autore e creatore della trasmissione tv spazzatura “Crazy Love” presentata da Flora de Pisis, programma di punta della “Grande Fabbrica televisiva della m…”, è nuovamente tornato! In quest’ultimo romanzo di A. Robecchi, Monterossi si trova coinvolto, come di consueto, da una parte nel caso mediatico del momento avente a che fare con presunti miracoli, crocefissi che si illuminano e la predicazione di un ex prete diventato santone, e dall’altra invece in un’indagine privata che coinvolge i compagni-amici di sempre, Oscar falcone e Agatina Cirrielli.
Le storie di Robecchi sono una sicurezza, perché in ogni romanzo si ritrovano quegli elementi conosciuti dai lettori affezionati, a partire dalla “solita” Milano che vive di contrasti, di luci e di ombre, di ambienti lussuosi che si mescolano con quelli popolari. Poi ovviamente c’è Monterossi, ci sono le sue crisi di coscienza, i sensi di colpa che lo attraversano per “la creatura televisiva” ideata, per lo share altissimo frutto della tv spazzatura rappresentata, ma che al tempo stesso sono le ragioni della sua fortuna e del suo benessere. Nonché i contrasti tra la vita agiata che conduce “al sicuro, al caldo, protetto e tranquillo” e la vita invece vissuta da quei “Pesci piccoli” che danno il titolo a questo romanzo, “gente che pena, che striscia...che si guarda alle spalle, che può finire in ginocchio ad ogni momento e non rialzarsi mai più”. Spesso si tratta di piccoli delinquenti sprovveduti che fanno più male a loro stessi che agli altri, ma in tanti altri casi invece si tratta di brava gente che fatica a sbarcare il lunario. Lo spunto narrativo di Robecchi nasce da questi estremi ed ha il pregio di raccontare una storia noir assolutamente attuale, nella quale si fondano truffe, tentativi di estorsione, presunti ricattati che diventano ricattatori, ma anche quei pesci piccoli che all’improvviso, per eventi fortuiti e casuali, possono sfruttare a loro vantaggio questa situazione per emergere dall’abisso in cui si ritrovano.
Il tutto condito poi da un sano romanticismo, perché tutto sommato l’alternanza tra il rosa ed il noir non stona nelle avventure del Monterossi, così come non stona il sottofondo della colonna sonora, come sempre rappresentata dalle canzoni di Bob Dylan.