Dettagli Recensione
La mora e la bionda
Sara è una donna di molti silenzi. Abituata ad osservare le emozioni nascoste sui corpi e sui visi, ha fatto di questa sua dote il suo lavoro. Scegliendo comunque di lasciarlo per seguire il cuore, quando ha ritenuto che fosse la strada più giusta da scegliere. Ora vive in una schiacciante, infinita solitudine, ma ne regge il peso abbastanza serenamente, perché la sua vita ha la tinta grigia della malinconia, ma anche una lieve sfumatura di speranza. In questo secondo libro di questa fortunata serie viene chiamata da Teresa, una ex collega ed anche amica, che le chiede aiuto, perché Sara, con i suoi silenzi, è l’unica di cui Teresa si può fidare. Sara, la Mora, e Teresa, la Bionda, sono due donne davvero fuori dal comune. In questa storia scopriamo quanto le donne forti possono essere sole e ci viene rivelato che esistono molte forme di solitudine, così come molti modi per non voler accettare questa condizione che, a volte, anche solo magari per periodi temporanei, fa comunque parte del nostro percorso di vita, ma che viene vista sempre dagli altri come una colpa. Sara risolve il caso. Trova la verità. Ma le sue parole non dicono la verità. Perché sceglie di proteggere l’anima dell’amica, di darle, a modo suo, un po' del calore di cui ha capito che aveva così bisogno. Stile narrativo meraviglioso, come sempre nei libri di questo autore, capace, come pochi di entrare nell’animo umano, maschile o femminile che sia, e indagarlo e raccontarcelo.