Dettagli Recensione
L'indagine è un sì, l'investigatore un no.
Primo libro di Antonio Manzini che abbia mai letto, e nel complesso l'ho apprezzato. Indagine interessante, un cold case da manuale che appassiona molto con l'aggiunta di una tematica a dir poco delicata.
L'inizio è un pochino lento, ma il ritrovamento di ossa umane nel bosco intriga e dal momento in cui inizia l'indagine vera e propria con interrogatori, analisi dei filmati delle telecamere etc. diventa difficile staccarsi dalle pagine. Tutto è curato nei dettagli: i riferimenti letterari, l'orchidea che ritorna...
Manca un po' l'indagine dal punto di vista psicologico: ad esempio nessuno menziona mai che l'aver seppellito il corpo prono anziché supino può significare rimorso, ma per me quello è stato il primo indizio verso l'identità del colpevole.
Com'è giusto che sia il colpevole era sotto il naso del lettore sin dall'inizio, gli indizi c'erano tutti ed molto gratificante riuscire a coglierli prima di vedere tutto scritto nero su bianco. Livello di difficoltà giusto a mio parere: capisci di chi si tratta ma non troppo presto né troppo facilmente.
A livello stilistico tutto risulta molto scorrevole, non appesantito da descrizioni superflue.
Quello che ho apprezzato un pochino meno sono le vicende personali di Rocco Schiavone e i continui rimandi a eventi avvenuti in precedenza. Per me il punto debole è proprio il suo personaggio.
Ero consapevole di leggere un libro appartenente a una lunga serie senza partire in ordine cronologico, ma in tanti altri casi questo non mi ha minimamente impedito di godere appieno del romanzo (ad esempio i romanzi di Fred Vargas che hanno come protagonista il commissario Adamsberg)...
I dialoghi con la moglie defunta e quelli con gli amici di Roma circa il fuggiasco in Sud America disorientano un po'.
E i continui riferimenti alla qualità dei caffé (stereotipo dell'italiano medio), alle canne, alle clarks e al loden dopo un po' onestamente stufano... Si può caratterizzare bene un personaggio anche con molte meno ripetizioni.
Il rapporto di Schiavone con amanti ed ex amanti non aggiunge nulla alla lettura, purtroppo.
C'è anche la volontà di fare qualche battuta qua e là, ma una risata vera questo libro non me l'ha mai strappata. Così come trovo onestamente poco credibile un vicequestore che assieme ai suoi agenti ruba cose, porta via oggetti di nascosto dalle case dei sospetti e scassina serrature.
Come riassunto nel titolo della recensione per me la trama del romanzo è ben delineata e l'indagine appassionante, Rocco Schiavone invece è un po' il prezzo da pagare per accedervi...