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Sabbia nera
 
Sabbia nera 2023-02-22 17:23:57 cesare giardini
Voto medio 
 
4.5
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
4.0
cesare giardini Opinione inserita da cesare giardini    22 Febbraio, 2023
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Due delitti di cinquant'anni fa.

E’ il primo thriller della serie con protagonista il vicequestore Giovanna Guerrasi, detta Vanina, in servizio a Catania. E’ una donna dalle straordinarie capacità investigative, cocciuta, con un carattere non facile, single per scelta dopo la fine di una relazione difficile, tormentata ancora, a distanza di più di vent’anni, dall’uccisione del padre da parte della mafia. Il lavoro è la sua unica ragione di vita, anche se ama i vecchi film in bianco e nero sulla sua Sicilia, le sigarette (esclusivamente Gauloises) e la buona tavola. L’Etna da qualche giorno non dà pace ai catanesi, ed una sottile polvere nera “che fa l’aria fumosa” sembra offuscare il cielo e coprire ogni cosa. Ma l’attenzione di Vanina si concentra subito su un nuovo caso: nello scantinato di una villa fatiscente, abbandonata dal 1959 e abitata saltuariamente dal figlio, Alfio, di un noto ricco faccendiere del posto, Gaetano Burrano, viene rinvenuto un cadavere mummificato, lì giacente da più di cinquant’anni e identificato in seguito come quello di una nota maitresse del più rinomato bordello di Catania. Partono le indagini, complicate dal tanto tempo passato: la squadra di Vanina inizia a lavorare sodo, aiutata da un vecchio commissario in pensione cui non par vero di rendersi di nuovo utile, con le sue conoscenze e la sua esperienza. Le ricerche in un lontano passato sono estremamente difficoltose e complesse, anche perché viene alla luce che anche Gaetano era stato ucciso circa cinquant’anni prima ed era stato condannato come colpevole un suo uomo di fiducia, risultato poi innocente. Non mi dilungo oltre, lascio ai lettori la curiosità di seguire Vanina nello sbroglio della matassa, non facile a tal punto da far perdere talvolta a chi legge il filo del racconto. Gli indagati sono molti, vecchi e nuovi, l’intreccio tocca tutta una rete di interessi, risentimenti e tradimenti, poteri occulti, false piste, una striscia di sangue che continua fino ai giorni nostri e che mette a dura prova Vanina e la sua équipe, a dimostrazione, come afferma la Guerrasi che “… spesso le cose non sono come sembrano: non dimenticate mai questa regola basilare”. E infatti solo nei capitoli finali, come spesso accade nei thriller dell’autrice, vengono alla luce i veri colpevoli dei vari delitti (non sono solo due!) in seguito ad un filone investigativo nuovo rispetto alle indagini primitive.
Il romanzo è infarcito di Sicilia: non solo il mare e le spiagge, il cibo regionale, i paesaggi con l’Etna in attività sullo sfondo, ma anche il dialetto soprattutto nei colloqui e, non da ultimo, la poderosa cineteca di Vanina con quasi tutti i classici in bianco e nero della filmografia locale.
Giovanna Guerrasi è un personaggio quanto mai indovinato. E’ stata definita da un critico letterario “formidabile” ed in effetti la sua figura domina la scena: sia quando dà ordini perentori ai collaboratori, che la seguono senza esitazioni quasi affascinati dal suo carisma, sia quando si concede momenti di tregua. Scopriamo allora un’altra poliziotta, con i ricordi del padre assassinato da una gang mafiosa e di un colpevole ancora latitante o i rimpianti per un amore lontano, ma sempre vivo nei suoi pensieri: Vanina sembra allora diventare fragile, indifesa, e trova compensazione nelle amiche sigarette o in bar e ristoranti della sua zona per cappuccini, brioches e qualche manicaretto della cucina siciliana che ”spazzola” con soddisfazione da vera buongustaia. Una forte e decisa donna del sud, Vanina, che si oppone con rabbia e determinazione al crimine, disposta a tutto, anche a pagare le conseguenze di scelte sbagliate: ha una squadra che non tentenna e che soprattutto riconosce in lei il capo indiscusso e capace.
Una sorpresa nell’ultima pagina: possono riaprirsi antiche ferite o ridare un senso alla vita tormentata della poliziotta di Catania. I prossimi romanzi chiariranno (forse) il dilemma.


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I romanzi della scrittrice.
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Commenti

3 risultati - visualizzati 1 - 3
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In questo momento sto leggendo "La carrozza della Santa" che è il mio terzo romanzo con la Guerrasi. Come al solito carino e ben scritto, ma mi sorge una domanda che giro a chi ne sa più di me: non è che il personaggio di Vanina e quello di Lolita Lobosco si somiglino un po' troppo? Io personalmente non ho letto i romanzi della Genisi, ma vedendo la serie TV ho notato molte (troppe?) somiglianze. Che ne dite?
In risposta ad un precedente commento
cesare giardini
24 Febbraio, 2023
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Purtroppo non ho mai seguito la serie TV di Lolita Lobosco, quindi mi è impossibile dare un a risposta ...
cesare giardini
In risposta ad un precedente commento
FrancoAntonio
26 Febbraio, 2023
Ultimo aggiornamento:
26 Febbraio, 2023
Segnala questo commento ad un moderatore
Beh, punti di contatto (almeno con i telefilm, i libri della Genisi non li ho letti) ci sono e sono tanti: il padre ucciso dalla criminalità organizzata e la poliziotta che insegue gli assassini; una squadra di collaboratori con caratterizzazioni simili; lei che torna a Bari dopo anni al nord; un vice che ne è quasi l'alter ego e il confidente (la Guarrasi ne ha due: Spanò e Patanè); stessi amori contrastati; carattere della protagonista deciso, ma fragile nell'intimo; una madre vedova abbastanza invadente e una sorella vulcanica e imprevedibile; un'amica PM (invece che avvocato) con amori clandestini e un medico legale abbastanza sui generis. E sono solo le cose che mi vengono in mente subito.
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