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Chi non vorrebbe uccidere l'amministratore del con
"Indagare è un processo logico, ma raramente è la ragione a dare il primo impulso, semmai a farlo è più un'intuizione."
Ed è così che si muove Mario Fagioli l'ispettore chiamato in causa per investigare sull'omicidio di un amministratore, Michele Noci, di un condominio di proprietari agiati, ma non troppo.
Michele è nuovo all'amministrazione del palazzo, è anziano ma,nonostante sia sposato da anni, ancora si sente un galletto tra le vegliarde del palazzo, anche grazie alle pilloline blu,di cui fa largo uso.
Una mattina viene trovato morto in fondo alle scale del condominio, perfettamente vestito e composto.
A Mario Fagioli, ispettore ormai prossimo alla pensione, con un passato da poliziotto al quanto discutibile, vista anche la sua quasi totale apatia e indifferenza al lavoro,viene affidato questo caso, perchè sbrighi questa questione in fretta, dato che sembra che la morte sia accidentale.
In realtà interrogando i vari condomini, il portiere e l'ex giardiniere, troppe cose non tornano all'ispettore, che ha molti dubbi sulla morte dell'amministratore, non per ultimo lo stesso esito dell'autopsia da cui si evince che l'uomo ha inalato monossido di carbonio, ha ingerito stricnina, e ha ricevuto una bella botta in testa.
Dubbio amletico dunque, omicidio o incidente?
Il giallo è breve, leggero, abbastanza piacevole da seguire. I personaggi sono ben caratterizzati e lo stile è scorrevole.
L'autrice descrive molto bene il clima condominiale, forse esasperato ma verosimile, dove tutti si conoscono ma si fingono indifferenti, dove il pettegolezzo regna sovrano e la solidarietà è ormai fuori moda.
Il finale ha anche una sorta di morale,secondo la quale la legge non è sempre sinonimo di giustizia e spesso la verità è molto scomoda.
Tutto sommato una storiella ben congegnata da classificare più sotto la categoria di giallo-rosa, visto anche la leggerezza dei contenuti.