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Marcello, come here!
Giancarlo De Cataldo con questo suo ultimo giallo ci riporta negli anni sessanta, ai tempi della Dolce Vita a Roma. Il protagonista, Marcello Montecchi, è un affascinante giornalista e inguaribile seduttore e ricorda il bel Marcello Mastroianni del film di Fellini. Il romanzo, infatti, è pieno di chiari riferimenti al film, tra tutti la famosa frase pronunciata da Marcello a proposito di Roma «A me invece Roma piace moltissimo: è una specie di giungla, tiepida, tranquilla, dove ci si può nascondere bene.»
Il nostro reporter è un assiduo frequentatore della vita mondana e delle tante aspiranti attricette italiane e non, che passavano per Roma, in quell'epoca, come meteore alla ricerca di un regista che le rendesse famose. Una di queste, Greta, vecchia conoscenza di Marcello, muore, accoltellata,sul pianerettolo di un palazzo nei dintorni di via Veneto. Il direttore del giornale affida a Montecchi la cronaca di questo caso che per qualche tempo suscita un forte scalpore, ma che finirà nel dimenticatoio, nonostante l'interesse strettamente personale del giornalista che farà di tutto per arrivare al colpevole, anche dopo tanti anni.
Ispirandosi a un vecchio caso avvenuto nella capitale, De Cataldo ci narra vizi e virtù di una Roma seducente e misteriosa, di un ambiente, quello cinematografico e politico, ambiguo e abile a nascondere "la cenere sotto al tappeto".
Con la sua prosa semplice ma incisiva il romanzo si legge con piacere e riesce a trasportarti dentro la storia di una Roma passata, abbagliata dai flash delle macchine fotografiche e dalla celebrità a tutti i costi.
Alla fine è facile immaginare di essere in una di quelle notti calde romane a fare un bagno nella Fontana di Trevi al posto di Anita Ekberg e a gridare «Marcello, come here! Hurry up!».