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Teresa Poletto
«Strega rifletté sulla sensazione della collega. Anche Mara Rais aveva detto la stessa cosa: il caso di Dolores Murgiaaveva risvegliato sas animas malas, aveva affermato.»
Tra gli scrittori italiani da non perdere c’è sicuramente Piergiorgio Pulixi. Scrittore dalla penna magnetica, la prosa fluida e lo stile impeccabile è noto al grande pubblico per opere quali “L’isola delle anime”, “Lo stupore della notte”, “Un colpo al cuore”. Pulixi è ancora un autore di quelli che sanno risvegliare il lettore dal torpore, trasmettere emozioni ed anche trattenere tra le pagine grazie a colpi di scena ben ponderati e intrighi da scoprire. Le sue storie sono sempre originali, mai banali e capaci, soprattutto, di toccare corde nel profondo che fanno meditare.
E torniamo quindi ad abitare queste pagine. La squadra investigativa di Vito Strega è proprio nel bel mezzo dei festeggiamenti per un precedente caso risolto in Sardegna quando viene sconvolta da un nuovo avvenimento: una morte improvvisa quanto inaspettata, il ritrovamento di un corpo di una donna nelle terre del Parco del Ticino. È denudata, non sembra aver subito violenza sessuale ma certamente è stata drogata, ed ancora indossa una maschera bovina e le mani sono legate dietro alla schiena. Sarà Clara Pontecorvo, la new entry, ispettrice toscana, di questo quarto libro sui Canti del Male a fare il collegamento con un omicidio rituale risolto dalla squadra di Vito Strega. Non solo la donna colpisce per il suo aspetto imponente e la sua altezza ma è anche dotata di ironia e schiettezza. Il corpo di Teresa Poletto, donna rinvenuta priva di vita, è un mistero che affascina. Chi era davvero la ragazza? Oppressa dai debiti ella viveva tra le stanze di un hotel. Ma come poteva sopravvivere in una situazione del genere? Perché la sua scomparsa è minimizzata sin nei più eclettici termini e dagli stessi parenti?
«La morte era come se fosse un’ospite indesiderata che si autoinvitava a una festa con la precisa intenzione di rovinarla, riuscendoci puntualmente. Era la sua maledizione. Non poteva godersi un attimo di felicità senza che il buio riuscisse a scovarlo e tormentarlo.»
Dal ritmo incalzante, una squadra ben mixata, composta da personaggi eterogenei e di varie origini sociali e culturali, riti ancestrali, misticismo e un ritmo narrativo rapido, accattivante, in un canto degli “innocenti” che prende sempre più forma e corpo, è “La settima luna”. Un libro che presenta una piccola, piccola lacuna, se così vogliamo definirla ma che… lascio al lettore il beneficio del dubbio di trovare.
Nel complesso un libro da leggere, un altro episodio delle avventure che merita di essere scoperto, una riconferma per il narratore. Un ritmo incalzante con dialoghi accattivanti e ben funzionali.
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Scorrendo la tua interessante recensione, pensavo ad una valutazione migliore rispetto a quella effettivamente attribuita in stelline.
Non ho mai letto l'autore.