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L'ispettore Massimo Valeri
L’ispettore Massimo Valeri, e i suoi tratti orientali , è il nuovo protagonista dell’ultima fatica letteraria di Antonio Fusco, intitolata Io sono l’indiano.
Ambientato in una Roma sotto una pioggia costante, tratta temi di grande attualità, quale il grosso giro di interessi che coinvolge le cooperative che gestiscono il traffico di immigranti, e il connubio tra politica e denaro sporco.
La storia è avvincente: una ragazza eritrea, Zula, protesta da giorni davanti al commissariato, chiedendo aiuto per ritrovare il suo compagno Jemal. L’Indiano, ovvero Massimo Valeri, intuisce la gravità del caso e decide di intervenire. Troverà Jamal, ma morto. Chi ha voluto la sua morte? Era un fantasma, la cui esistenza era sconosciuta ai più, per quale motivo, allora, ucciderlo?
Un giallo intenso e profondo, classico nel suo genere. Ha un suo determinante punto di forza nel suo protagonista, detto l’Indiano, un uomo sui generis, ma intuitivo e capace nelle indagini. Un uomo che vive su di una barca, con una gatta di nome Lorena, e una moto Guzzi con cui sfreccia per la città. Ha amato una sola donna, Giulia, e vive nel suo eterno ricordo. Capace ed intuitivo, allergico ai comandi e alle regole istituzionali, conosce bene il mondo e le sue deviazioni, che piano piano va affrontando. Un giallo classico, frutto dei mali che caratterizzano la modernità. Si divora di un fiato