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Il caporalato
Torna Lolita Lobosco, felice creatura di carta di Gabriella Genisi, ora divenuta anche protagonista di una fiction televisiva di grande successo, nel libro intitolato Terrarossa, edito dalla casa editrice Sonzogno.
Siamo a Bari ad agosto. Lolita Lobosco è placida e tranquilla in ferie, ma la serenità non dura a lungo. Nella masseria agricola, chiamata appunto Terrarossa, la proprietaria, Suni Digioia, viene trovata morta, impiccata. Un personaggio scomodo, il suo, molto bella, indipendente, ma soprattutto fervida attivista ecologista e nella lotta contro il caporalato, a favore dell’affermazione dei diritti dei braccianti agricoli. E’ un suicidio oppure qualcuno ha voluto metterla a tacere per sempre? Lolita non esita un attimo ed interrompe le sue vacanze per vederci chiaro. Non sarà facile, e l’indagine vedrà un'altra morte inspiegabile, prima di giungere alla sua naturale conclusione.
Il giallo è classico, e ruota intorno alla figura di Lolita Lobosco, che è sempre lei: tacchi alti, alle prese con un amore che ha molte pecche e molta insoddisfazione, tra conserve e ricette precise si snoda una indagine perfetta, che rispecchia l’intuito e le capacità professionali di chi la conduce. Un tessuto narrativo compatto, vede lo svolgersi di un tema che rispecchia un male endemico della nostra società, come è quello del caporalato e dello sfruttamento incondizionato dei braccianti agricoli. Un tema delicato che vede l’affermazione dei nuovi mercanti di schiavi nella società del consumo e della lotta per giungere ad un guadagno sempre maggiore, a scapito dell’umanità vera e propria. Quando si dice che il giallo è anche indagine sociologica. Perfetto, come sempre.