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Una piccola questione di cuore
 
Una piccola questione di cuore 2022-03-25 17:30:03 cesare giardini
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cesare giardini Opinione inserita da cesare giardini    25 Marzo, 2022
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Un sogno d'amore infranto.

E’ il nono romanzo della serie “Carlo Monterossi”, il manager televisivo con l’hobby dell’investigatore, anche questa volta associato al duo Falcone – Cirrielli, della Società di Investigazioni “Sistemi integrati”. Si rivolge a loro un ragazzo, Stefano Dessi, ricco rampollo di una famiglia agiata, chiedendo disperato di cercare una donna scomparsa, Ana Petrescu, di cui è perdutamente innamorato. Lei ha una catena di centri estetici ed è dotata di un fascino particolare pur non essendo più giovanissima: frequenta importanti personaggi, cui è legata da favori reciproci, boss della finanza, imprenditori facoltosi intrallazzati con politici di grido senza disdegnare oscuri legami con la mafia calabrese, tutto un mondo ove si sprecano soldi a palate, ville da sogno e barche lussuose. Ma Ana fa uno sgarro ad uno di questi potenti, Mino Sanfilippo, che giura vendetta e ne firma la condanna, facendola cercare dappertutto da alcuni sicari. Monterossi e i suoi iniziano le indagini per conto di Stefano, i colpi di scena si susseguono, riescono a rintracciare la donna, facendo temporaneamente felice il giovane amante e combinando successivamente un incontro di chiarimento tra Ana e Sanfilippo. Tutto sembra a posto quando un altro ricchissimo industriale, Federico Bastiani, viene trovato assassinato ( e fatto d’eroina) in un appartamentino di un quartiere popolare della periferia milanese. Monterossi e soci, qui coadiuvati da altri due ben noti poliziotti, Ghezzi e Carella, scoprono da alcune foto che Ana era stata anche l’amante di Bastiani. Per farla breve, Ana si sbarazza rocambolescamente di entrambi i ricconi, Sanfilippo e Bastiani, vuole finirla con il suo passato burrascoso e vivere finalmente un amore vero e disinteressato con il suo giovane spasimante. Ma, purtroppo, non sarà così: un tragico finale chiude la vicenda, lasciando un triste e pensieroso Monterossi a meditare sulla “annosa questione dell’amore”, rileggendo Shakespeare (Romeo and Juliet): “ … mai vi fu storia più dolorosa di questa di Giulietta e del suo Romeo”.
La vicenda è molto più complessa e articolata di quanto sinteticamente accennato. Lo stile di Robecchi la rende, come sempre nei suoi romanzi, coinvolgente: è come se raccontasse la storia solo a te, cercando consenso e approvazione. Sembra quasi di essere presenti ai fatti narrati, di partecipare alle indagini, di vivere negli ambienti descritti. Robecchi conosce bene i suoi lettori, sembra non preoccuparsi troppo di quanto avviene: tanto, sembra suggerirci, tutto finisce come deve finire, perché così vanno le cose e così è la vita. Leggendo, mi è venuto per caso alla mente un libro di Antonio Manzini (“Ah l’amore, l’amore!”), il cui titolo avrebbe reso bene e con una certa efficacia il contenuto del romanzo di Robecchi. E’ infatti l’amore, in tutte le sue sfaccettature, che pervade il racconto, dalle burrascose relazioni di Ana con i due personaggi facoltosi al surreale rapporto tra il Monterossi e la sua amica Bianca, dal bonario ed abitudinario ménage familiare dell’agente Ghezzi con la placida e solerte signora Rosa e dai preparativi per il matrimonio di un altro poliziotto, Sannucci, con la sua futura sposa alla folgorante passione, poi tragicamente spezzata, di Stefano per la sua affascinante Ana, un nascente incontaminato amore che stava finalmente per inaugurare una vita nuova, di redenzione e di speranza. Tutto questo è narrato con grande maestria da Robecchi, è la vita che scorre implacabile in una città che pulsa ininterrottamente, sorniona e vivace, dal centro dei negozi di lusso fino ai casermoni della periferia, in cui improvvisati affittacamere lucrano su rifugi temporanei, famiglie bisognose, spaccio di droga. Uno sfondo da cartolina quello descritto all’inizio del capitolo venticinque, una Milano capace di incantare, quando, alle nove del mattino, “il Castello diventa rosso perché il sole del nuovo giorno lo colpisce in pieno, ed è la stessa ora in cui il Duomo sembra più rosa, cioè brilla come un’astronave e tutto, intorno, sembra così piccolo, terrestre”.
Milano e la sua gente: tante piccole (grandi) questioni di cuore.


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Altri romanzi della serie "Carlo Monterossi" di Alessandro Robecchi.
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