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Doppia indagine per Vanina
Torna il vicequestore Vanina Guarrasi, felice creatura di Cristina Cassar Scalia, ne L’uomo del porto. Un giallo ben congegnato, tuttavia unico neo è la lentezza della narrazione. L’autrice arriva alla risoluzione dell’intricato giallo dopo troppe, pesanti digressioni che potevano facilmente essere evitate o, comunque, abbreviate.
Il romanzo ruota intorno al rinvenimento di un corpo barbaramente ucciso. La vittima è il professore Vincenzo La Barbera,uomo di spiccata onestà. Uomo dedito al volontariato e al sociale, si occupava di recuperare anche i giovani tossicodipendenti in preda alla droga. Viveva su di una barca, dopo aver rotto qualunque tipo di rapporto con la famiglia di origine e rifiutato l’ingente patrimonio che gli spettava di diritto. Infatti:
“A diciotto anni se ne scappò di casa e non ci tornò più. Il padre era un ingegnere e aveva costruito mezza città. La madre, scomparsa tre anni fa, apparteneva ad una famiglia nobiliare dell’agrigentino. Mio cugino lo rivide a metà degli anni Ottanta quando militavano tutti e due nel Partito Comunista. Allora il professore si era appena laureato in Filosofia e aveva iniziato a insegnare. Dice che era tale e quale se lo ricordava: capiddi longhi, sbisazzato … “
Chi ha voluto la sua morte?
Vanina è in preda all’ansia più totale e brancola nel buio. Inoltre un fatto personale la sconvolge ulteriormente: qualcuno le ha inviato in una busta un proiettile. Una chiara minaccia proveniente da qualche boss. Così è costretta ad affidare la sua vita ad una scorta armata; che le impedisce, però, una certa libertà di movimento nel condurre le complicate indagini. Riuscirà a venirne a capo di entrambe le indagini?
Un giallo classico dove la protagonista, Vanina Guarrasi, recita su un proscenio del tutto personale. Conduce le indagini a modo suo. E’ un personaggio che ricorda tanto un Montalbano in gonnella. Un romanzo dove la narrazione è spesso inframezzata da espressioni dialettali. Un libro compatto, ma privo di verve, di colpi di scena che avrebbero movimentato un po’ il testo. Per un lettore affezionato un tassello in più alle avventure del vicequestore Vanina. Per gli altri un romanzo godibile, ma privo di grandi avvenimenti improvvisi che suscitano scalpore.