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musica e gotico insieme
Simona Vinci, Premio Campiello 2016, torna in libreria con L’altra casa, un libro che si inserisce con forza in quello che è denominato come “filone gotico”, sulla scia di Henry James e Shirley Jackson.
Racconta la storia di Maura, soprano abbastanza famoso, la quale subisce un intervento alla tiroide, che probabilmente le impedirà di cantare per sempre. Ma non si dà per vinta, e con l’aiuto di Fred, suo agente ed ex amante, organizza un evento da tenersi in una grande villa alle porte di Bologna. Un evento in cui lei dovrà cantare quelli che sono stati i brani migliori di Giuseppina Pasqua, una cantante lirica amatissima da Verdi, alla quale era appartenuta la casa e il suo misterioso giardino. Giuseppina, infatti:
“era la celebre mezzosoprano che aveva vissuto per lunghi periodi nella villa fino alla morte, nel 1930.”
Maura sarà coadiuvata ed aiutata da Ursula, moglie di Marco, pianista, la quale:
“Apparteneva alla categoria di persone che ritengono che ciò che si mostra agli altri, e in fondo anche a se stessi, sia più importante di quel che si è”.
Se non che Maura si accorge subito che qualcosa di inquietante accade in quella casa:
“Come in ogni casa, aveva le sue insidie. Nascondeva tranelli, segreti, trabocchetti.”
Maura pare essere incastrata in una prigione dorata, per cui:
“era stata una madre per sei settimane. Era stata una cantante lirica, per quindici anni. Non sarebbe mai più stata niente.”
Che accadrà alla fragile cantante? Riuscirà ad uscire da quello stato di catarsi in cui è caduta per portare a termine il suo compito? O ne verrà sopraffatta?
Gli ingredienti gotici ci sono tutti in questa storia, e in particolare è la casa infestata, prodromo ad un essere vegetale che piano piano ti inghiotte, l’asse portante della narrazione. La scrittrice si rivela molto abile nella descrizione delle atmosfere cupe e lugubri che percorrono tutto il narrato. Nel romanzo vi è mistero, incantesimo, metafisica. La prosa è tenebrosa, e i personaggi lo sono altrettanto. Al centro della narrazione vi è, però, la musica intesa come un qualcosa che in modo subdolo rapisce, inganna e non concede tregua. Ne risulta una lettura insolita, che travalica il razionale, e diventa altro, il non detto, ma percepito. Per chi ama la lettura del genere gotico, per gli altri, forse, un mistero senza fine.