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Indagine in corsia
Rocco Schiavone è in ospedale, il drammatico finale del romanzo precedente lo vedeva ferito gravemente durante la sparatoria con i colpevoli del delitto Faivre.
L'operazione a cui viene sottoposto , l'asportazione di un rene, va bene, lo stesso non può dire un noto imprenditore locale, Renaro Sirchia, che per un identico intervento ci lascia la pelle.
Schiavone, come sempre accade ai feriti nelle opere di finzione , ha una capacità di ripresa che sta a metà tra il miracoloso e l'impossibile , e in un paio di giorni inizia le indagini dal letto dell'ospedale. Ne esce uno spaccato realistico della situazione sanità in Italia, tanti bravissimi medici e infermieri che lottano quotidianamente contro fondi inesistenti, burocrazia assurda e dispetti interni, i migliori poco gratificati ma anzi avviliti dalle troppe accuse quando qualcosa va storto fanno leva sull'amore per la propria missione e sulle gratificazioni morali dei pochi che vedono l'uomo dentro al camice bianco.
Le prime indagini lasciano pensare ad un errore nella trasfusione, insomma un caso evidente di malasanità ma il fiuto di Schiavone non è convalescente e il vice questore finisce per uscire dall'ospedale (anche qui...superman gli fa un baffo...) per approfondire le indagini. Questa volta a fare da contorno alle indagini sono le vicende personali del vice ispettore fresco di nomina Antonio Scipioni alle prese con una tresca amorosa da guinnes dei primati.
Episodio interlocutorio della saga sul vice questore Schiavone che aggiunge poco al tutto, ancora non si sa chi è il grande burattinaio che sta dietro alle sventure di Schiavone e il perchè ce l'abbia tanto con lui. Resta comunque godibilissimo dal punto di vista narrativo.