Dettagli Recensione
Il respiro del diavolo
Secondo episodio con protagonista il giornalista Carlo Alberto Marchi, questa volta è alle prese con un caldo infernale e con tanti pensieri:
“La figlia che iniziava le procedure di allontanamento emotivo. La solitudine sentimentale che iniziava a farsi sentire. Il lavoro sul quale gravava l'antipatia del mio direttore. Il futuro che sembrava nero a trecentosessanta gradi. E quelle notti di vento appiccicoso che mi rendevano odiosa questa stagione dell'anno”.
All'interno del libro troviamo il giusto mix di elementi che rendono la storia davvero intrigante. C'è la giusta ironia, quel pizzico di divertimento che non guasta, una trama interessante e poi tanti personaggi davvero ben fatti.
Questa volta a Firenze oltre al caldo mortale c'è anche qualcos'altro che rende la città pericolosa:
“”No dottore, non posso aspettare.”
Lo Presti si fermò, e lo incenerì con gli occhi: “Se io le dico che deve aspettare, sovrintendente, lei aspetta. È chiaro?”.
Rindi resse lo sguardo e gli allungò i fogli che aveva in mano: “Io posso anche aspettare, dottore. Ma è questo che non aspetta noi”.
“Questo? Questo cosa?”
“Il respiro del diavolo”.
Scorrevole, avvincente e mai noioso. Un libro che consiglio agli appassionati di gialli ma anche di giornalismo.
“Il passaparola in tribunale era come una love story a scuola: una cosa che partiva alla prima ora come un bacio rubato arrivava a ricreazione come un rapporto sessuale nei bagni e finiva all'ultima campanella come una gravidanza indesiderata e un possibile ritiro in convento per la vergogna”.
Buona lettura!!!