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Noir a tinte forti
Periferia romana, tre vicende diverse e apparentemente lontane finiscono per intersecarsi perché è comune il destino dei protagonisti, quello dei criceti intorno alla giostra , a correre, lottare, cercare di infilarsi in un pertugio per ritrovarsi sempre senza via d'uscita.
Il romanzo inizia con una rapina in banca che va malissimo e uno dei rapinatori si ritrova in caserma dai Carabinieri a chiedersi se è stata solo sfortuna o imperizia o peggio se qualcuno ha tradito. Lo stesso dubbio che anima il rabbioso rancore di uno dei quattro che è riuscito a fuggire alla cattura.
Nel frattempo nei palazzi del potere ambigue ed inquietanti figure, ma sarebbe meglio dire "macchiette" hanno pensato ad una tremenda soluzione per risolvere in maniera rapida e definitiva il problema dell'indebitamento dell'INPS, con la collaborazione di impiegati adeguatamente motivati economicamente e moralmente.
Salvo poi accorgersi che forse qualcuno ha sbagliato i calcoli in modo talmente grossolano da fare quasi rabbia.
Figure tristi di personaggi in cui arde la rabbia dell'insoddisfazione per una vita che sta sfuggendo via senza aver lasciato traccia, tutti alla ricerca del colpo che faccia svoltare e per questo disposti a tutto. Piccoli uomini senza ideali che non esitano a fregare il prossimo, a farla alle spalle di chi gli sta accanto incurante dei rapporti persino degli affetti perché non c'è stima, non c'è onore non c'è affetto ma solo disperati bisogni.
Uno spaccato tremendo di una parte della nostra società.