Dettagli Recensione
I morti parlano
“Mi rimproverai da solo sul divano. Io ero un giornalista di cronaca giudiziaria, uno che leggeva le carte delle indagini e dei processi per poi scriverne. Tutto qui. Non facevo filosofia né supposizioni. Facevo cronaca.
Bevvi l'ultimo sorso di caffè guardando le piante del mio terrazzo, affogate nella pioggia degli ultimi giorni.
Facevo cronaca, appunto. E infatti ero anche molto curioso.”
Carlo Alberto Marchi è un cronista di cronaca giudiziaria sempre a caccia di scoop per rendere appetibile il giornale per cui lavora. Padre single e toscanaccio doc, Marchi cerca di dividersi fra famiglia e lavoro, ma quando nella sua Firenze un caso insolito di omicidio infiamma la città, la sua curiosità lo porterà a dover rivedere le sue priorità.
Gigi Paoli crea un personaggio che ti rimane nel cuore, oltre ad essere simpatico, ho apprezzato molto il suo relazionarsi con gli altri protagonisti, sia che sia la dolce Donato sia che siano procuratori o colleghi, tutto questo lo rende un personaggio diverso e davvero originale. L'autore ci fa conoscere il mondo della cronaca, suo primo amore, visto tutti gli anni che ha vissuto come cronista di giudiziaria, insomma è uno che il “campo” lo conosce bene e ne fa apprezzare i vari lati.
Oltre a Marchi, anche tutti gli altri personaggi che ruotano intorno alla storia sono davvero interessanti.
Come ulteriore punto di forza va considerato il luogo, siamo a Firenze, sono toscana ma non fiorentina, ma in questa storia ho ritrovato la città dei miei studi e soprattutto il Palazzo di Giustizia, luogo di caccia del nostro giornalista.
In conclusione una storia ben fatta, che parte un po' piano ma che dopo una quarantina di pagine diventa irresistibile. Colpi di scena, battute divertenti e personaggi ben fatti e non ultimo il rumore della pioggia che accompagna il lettore per l'intera storia. Sono stati pubblicati altri libri con questo protagonista e non me li perderò.
Un libro divertente, intrigante e scorrevole.
Buona lettura!