Dettagli Recensione
Bologna non è quella che sembra
Primo libro di Lucarelli che leggo.
Siamo nella fine degli anni '90 a Bologna. Alcuni assassini di giovani studenti, sempre ritrovati nudi. Una unità speciale della polizia indaga perché intravede un collegamento. Potrebbe esserci un omicida seriale. Poco credibile all'epoca per le forze dell'ordine locali ma le indagini si fanno avanti.
L'ispettore Negro Grazia, giovanissima donna che si occupa di profilare assassini seriali.
Si rimarca l'ambiente di lavoro molto maschilista e la grinta della donna. Lei rappresenta un punto di vista narrativo, avvicinato al personaggio ma non troppo. Donna dalla "voce viola" per Simone.
Altro punto di vista narrativo è quello di Simone un cieco (non vuole definirsi non vedente) bolognese che passa le giornate con uno scanner a sentire conversazioni telefoniche.
Dal canto suo, le voci sono colori. Non potendo vedere le persone non ama il tatto ma l'udito. Per lui la voce è una onda di colori e sensazioni. È lui che interviene nelle indagini in punta di piedi, è lui ad essere chiuso e ad aprirsi allo stesso tempo assieme a Grazia. Interessantissimo immedesimarsi dell'autore nella situazione di Simone.
Terza e ultima voce narrante, l'iguana. L'omicida. Psicopatico, con la smaniosa ricerca di maschere da ricoprire nella vita, mediante le vittime. L'iguana ha la voce "verde" acida e misteriosa. Uccide e spoglia le vittime e se stesso.
Le tre vite si intrecciano con l'indagine e un po' di suspance. Non mancano i sentimenti ed i risvolti delle vite passate sul presente.
Scrittura pulita, dettagliata e ripetitiva. Ripetizioni utili per via dei capitoli che rimbalzano tra i 3 punti di vista narrativi.
Personaggi non approfonditi, a mio avviso questo mi ha messo un certo distacco dal racconto. Ci si avvicina talvolta a Grazia, talvolta a Simone pur con quel muro invisibile ed impermeabile.
La musica è un tema costante e purtroppo non riuscivo per questo motivo a cogliere la profondità di tale legame.
Bologna è descritta in modo impeccabile, ho amato sentire quanta passione per la città trapela dalle righe.
Rimirevole la narrazione di Simone, del suo mondo a colori di voci, davvero particolare e profondo. Tema fondamentale quello della cecità.
Nel complesso, libro che consiglio, malgrado non abbia colto fino in fondo la profondità dello stesso, ma trattasi di gusti o del momento in cui si legge ciascun libro. Il momento di vita del lettore è fondamentale per la presa nella sua mente delle parole lette.
Lo stato d'animo ci spinge ad una lettura piuttosto che ad un'altra, oppure ci fa cogliere taluni dettagli. Sempre lo stato d'animo ci rimanda a collegamenti inattesi e profondi. Il momento in cui leggiamo un libro in po' influisce rendendolo ai ns occhi, poco o molto interessante. Dipende da noi, dipende dal libro, dipende dalle aspettative ma leggere è sempre una magia.