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nuovo mondo
“Almost blue” è il primo romanzo di Carlo Lucarelli che ho avuto occasione di leggere: pubblicato il 2 maggio 1999 dalla casa editrice Einaudi – stile libero.
Carlo Lucarelli è uno scrittore, sceneggiatore e conduttore televisivo italiano anche se prima di questo libro non ne avevo mai sentito parlare.
Leggendo la vita e le opere di questo autore ho notato in particolare il suo amore verso i racconti polizieschi considerato che ha scritto molti libri ma, a parte alcuni romanzi, antologie e saggi, i restanti sono polizieschi divisi in base all’ispettore o il commissario principale per risolvere il delitto di cui tratta il libro.
Nel caso di “Almost blue” ci si trova davanti ad un libro della serie dell’ispettore Grazia Negro.
Finisco questa piccola biografia dell’autore aggiungendo che nel 2003, grazie ad “Almost blue”, ha vinto il premio Gold Dagger-Silver Dagger Award.
“Almost blue” trova al centro tre protagonisti: Grazia Negro o anche chiamata l’ispettore Negro, è il detective principale incaricato di cercare e intrappolare l’assassino: sembra che sia lei stessa l’artefice della teoria dell’esistenza di questo killer di soli studenti e inizialmente nessuno le voleva credere. Inoltre Lucarelli ci mostra anche la discriminazione delle donne in carriera di quel periodo: spesso le persone con cui parlava Grazia la consideravano una normale signora o giornalista e quando scoprivano che era l’ispettore rimanevano piuttosto sorpresi.
L’Iguana, soprannome inventato da Grazia, è l’assassino ed è molto particolare leggere un libro in cui ci sono capitoli dove si legge il punto di vista persino dell’obbiettivo del detective. Infatti questi capitoli sono molto confusi, in cui comprendi veramente poco del colpevole, capisci solo che è malato mentalmente mettendo anche a te, lettore, un senso piuttosto ampio di angoscia.
Simone, un ragazzo cieco a cui viene dedicato spesso un capitolo, quasi alternato fra quello dedicato all’ispettore e il suo. Si può considerare l’assistente del detective, un co-protagonista, ma ho trovato veramente interessante leggere senza vedere; Dopotutto, pensandoci, quando si leggono i libri normali ricchi di descrizioni dettagliate involontariamente tendi ad immaginarti l’ambiente e così ogni volta che giungi a leggere il libro, entri nel mondo che ti sei immaginato grazie a queste descrizioni. Con Simone l’ambiente lo vedevi solo con i colori “l’azzurro, per esempio, con quella zeta in mezzo è il colore dello zucchero, delle zebre e delle zanzare … e il giallo è il colore acuto di uno strillo” pagina 8, oppure “Voce rossa, grossa e piena. Bassa e grassa. Spessa. Voce viola, velata e fastidiosa, insistente come un po’ di febbre, poca, che vibra nelle ossa e non se ne va” pagina 129, mentre invece leggendo i capitoli di Grazia e dell’Iguana entri nel classico mondo della vita quotidiana di Bologna. Quando leggi i capitoli di Simone entri in un mondo buio, come se non ci fosse la luce, continuando a leggere si forma un ambiente piuttosto ambiguo, con oggetti e persone colorate, non bianco o nero ma rosso, rosa, giallo o verde: è come se per qualche minuto ti cambiasse il modo di guardarti intorno. Inoltre ciò non vale solo per gli oggetti ma anche per le persone “Aveva la pelle così trasparente che ci poteva passare attraverso con le dita, e i capelli blu” pagina 194. Sommando la piacevolezza di ognuno di questi personaggi, alla gioia di notare tre storie separate unirsi fra di loro, ci si trova davanti ad un vero amore verso la trama di questo libro: con questo intendo che è stato strabiliante il finale dove le tre persone che hai imparato a conoscere a fondo fino a quel momento, si uniscono in capitoli pieni di un confronto continuo fra loro.
In questo romanzo viene usato un lessico medio, adatto per tutti e ho trovato che si addicesse particolarmente a questo genere di romanzo: parlando di giovani ragazzi e ragazze ci si immagina anche che usino un dialetto adeguato alla loro categoria.
Grazie Lucarelli la lettura mi è sembrata anche piuttosto scorrevole e piacevole, rendendo un quasi comune romanzo poliziesco in un libro interessante e creativo che consiglierei volentieri.
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