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Vi schiaccio come mosche
"Il giardino delle mosche” ricostruisce la vita di Andrej Romanovi? ?ikatilo, che, fra il 1978 e il 1990, fu responsabile di almeno 56 omicidi (soprattutto di minorenni).
Non siamo di fronte ad un freddo report di cronaca nera, perché Andrea Tarabbia, grazie alla sua ispiratissima penna, si immedesima nel serial killer, riuscendo ad alternare i momenti più crudi con un viaggio incredibilmente dettagliato nella deviata psiche del protagonista . E questo viaggio parte dagli albori con un ?ikatilo bambino, attorniato da una madre severa e anaffettiva, un padre codardo e un fratello deceduto in modo orribile. La sconvolgente narrazione in prima persona permette a Tarabbia di cogliere alla perfezione il punto di non ritorno, il delirio di onnipotenza scatenatosi dopo il primo omicidio: da quel momento, infatti, le frustrazioni e le paure sembrano mitigarsi e le ossessioni si placano. Di ?ikatilo non viene sondato solo il lato più oscuro e perverso, bensì anche quello di padre e marito rispettabile, al tempo stesso, le disfunzioni erettili e il profondo attaccamento ad un partito in decadenza, simbolo di un mondo destinato a cambiare di lì a poco, lo spingeranno a continuare la sua macabra carriera di pluriomicida.
Uccidere sublima l'incapacità di fare sesso, di essere "uomo" vero. Dare la morte lo eleva oltre, praticamente alla stregua di un dio, mentre la sua visione socialmente distorta lo porta ad eliminare chiunque risulti inidoneo o inutile per gli ideali comunisti. La forza del romanzo sta, oltre che nell' ipnotica prosa dell'autore, nel rendere tangibile il fatto compiuto. Tarabbia sferra pugni nello stomaco senza sosta, descrivendo con crudezza e gran senso del realismo le orrende malefatte del suo protagonista senza mai risultare gratuito o compiaciuto. Un libro allucinato e sconvolgente sulla genesi e l'evoluzione del Male puro.