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La madonna delle lacrime, l'oppio per il popolo
Ottavo capitolo delle avventure di Carlo Montessori, “Flora” si apre con il misterioso rapimento di Flora De Pisis, emblema televisivo del trash nazional-populista, della fucilazione del pudore, delle nefandezze costanti per aumentare l’audience con il suo programma “Crazy Love” a cui lo stesso Carlo aveva contribuito nella realizzazione, per poi, si noti bene, staccarsene quando i contenuti erano diventati tali da essere paragonabili alla vergogna pura. Ma cosa ne è stato di Flora!? Chi potrebbe aver avuto interesse a rapirla e perché? Siamo davvero certi, pensa ancora Montessori, che il suo rapimento non sia frutto di una messinscena ad opera della stessa conduttrice per ampliare le attenzioni a lei rivolte nonché il risvolto del pubblico sempre e immancabilmente avvezzo allo scandalo e di questo famelico e bramoso?
Siamo di nuovo a Milano, una Milano oscura e intrisa delle sue luci e ombre caotiche e dove la Grande Fabbrica della Merda, epitome della televisione berlusconiana, muove i suoi ingranaggi partendo da un mistero che pone sin da subito dubbi sulla propria autenticità. L’indagine viene affidata al protagonista principale, ormai fedelissimo, in collaborazione con Oscar Falcone ed Agatina Cirrielli, ex sovraintendente di polizia, a cui, per volontà incontrovertibile viene aggiunta anche Bianca Ballesi più gli altri fidatissimi del cast di sempre e alcuni assenti magistralmente sostituiti per questo nuovo episodio delle avventure.
«Carlo pensa per un istante al potere di quell’iperrealismo che rende finto ciò che è vero, dunque perfettamente plausibile il falso.»
E Robecchi ci fa destinatari ancora una volta di un bel noir, un titolo scritto bene, ironico, pungente, che ben mixa il giallo con l’attualità. Per alcuni potrà risultare essere più debole proprio la parte giallistica che, come già si evince dalle prime battute, è messa in dubbio con artifizio narrativo, dallo stesso autore. Perché Alessandro Robecchi, in “Flora”, non si propone soltanto di donare ai suoi lettori uno scritto che sia intriso di quegli elementi essenziali che ne caratterizzano sempre i lavori in particolar modo seriali ma si prefigge anche l’obiettivo di narrare una storia nella storia e per effetto di narrare la nostra Storia. Tanti sono i riferimenti agli anni passati nel nostro paese ma anche a quelli che ne sono gli effetti nel nostro quotidiano. I meccanismi televisivi, scenici, sono illustrati con tale veridicità che viene spontaneo immaginarsi taluni degli attuali protagonisti dei salotti tv annuire alla uno o alla due in perfetta fluidità e senza alcuna minima interruzione di movimento, in perfetta naturalezza.
Il risultato è quello di un testo che trattiene e coinvolge, incuriosisce, che sa essere poetico nella sua agrezza, che non teme di mostrare il volto della società che oggi ci circonda. Montessori & Company non deludono le aspettative, guardano a quel che accade e al caso da risolvere con sguardo inflessibile, inducono alla riflessione evidenziando il ruolo di una donna che nel nostro vivere è ravvisabile in tanti altri omonimi volti maschili e femminili e non solo televisivi e che non teme di camminare sopra al pudore, di piegarlo alle proprie necessità, di utilizzare la notizia per le esigenze indotte dal momento, che non cede un attimo all’idea di poter costruire, con il suo effetto, un mondo a sua immagine e somiglianza.
Tuttavia, non teme nemmeno quel passato fatto di amor fu e di resistenza, non teme nemmeno di rievocare quel che soltanto la letteratura può ed è capace di rievocare, non teme di riportarci a una storia ancora più lontana ed eppure così vicina.
“Flora” è un libro che scuote, che ben evolve la serie, che non manca di riconfermare le qualità e capacità di Alessandro Robecchi grazie a uno stile originale, iconico, acuminato e arguto che coniuga suspense, letteratura, presente, passato, libertà, amore e una storia lontana di sentimento e resistenza.