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La malinconia di Arcadipane e il dark web
Torna il commissario Arcadipane ne Una rabbia semplice di Davide Longo. Lui è un commissario di lungo corso, con uno speciale predecessore, conosciuto nei romanzi precedenti ne Il caso Bramard e Le bestie giovani, che corrisponde al nome de il commissario Bramard:
“In Barriera dove è successo quasi tutto quello che ha reso Bramard l’uomo che poi è diventato, se si escludono le colline dov’è nato e chissà come cresciuto, e quelle fottute montagne dove ha cercato di ammazzarsi per anni senza grandi successi. Il Bramard commissario che l’ha plasmato nelle infinite ore di servizio. Il Bramard che vedere il suo cervello in funzione era uno spettacolo. Il Bramard silenzioso, il Bramard presuntuoso, il Bramard che i colleghi non lo capivano, il Bramard che leggeva perfettamente dove gli altri non vedevano nemmeno una scritta, il Bramrd con la sua mania dei cani specchio degli uomini, il Bramard che perde moglie e figlia, il Bramard che insegue l’unico assassino che non riesce a prendere, il Bramard nella disgrazia, il Bramard da cercare nel solito bar, il Bramard che il poliziotto non lo può fare più e gli consegna l’ufficio, la sedia, l’onere, l’orrore, l’onore. Il Bramard amico, il Bramard mistero.”
A lui Arcadipane deve molto, anche una amicizia consolidata dai molti anni, fatta di poche parole, ma di sguardi che dicono tutto. E’ a lui e ai suoi insegnamenti che il commissario sta pensando quando deve affrontare il suo ultimo caso. Una donna viene gravemente picchiata all’uscita della stazione metropolitana a Torino, da un ragazzo vestito in modo eccentrico. Si fa presto ad individuare il colpevole. E’ un ragazzo con precedenti, che però afferma di stare per cambiare vita con una ragazza di buona famiglia, che lo aiuta e che conferma le sue dichiarazioni. E’ tutto vero. Come ci è finita così devastata questa donna? Raggiungere la verità non sarà semplice, perché incastrata in quei giochi folli della rete, inaccessibili ed inespugnabili di per se stessi.
Un giallo di grande attualità, che affronta grandi temi: quale sia la condizione giovanile, il loro rapporto con internet, il pericolo del dark web che è così definito:
“Immaginate un iceberg. La parte che galleggia è il web che usiamo tutti. Grande, se la guardi da una nave, ma tutto sommato piccola se pensi a quello che ci sta sotto: la parte sommersa dell’iceberg. Quella parte nella rete si divide in due mondi digitali: il deep web, molto vasto, forse il 90 per cento dell’intero web, dove trovi il riflesso dei siti della parte emersa. (…) Non dovete pensare necessariamente a roba illegale, nel deep ci trovi anche articoli di dissidenti politici, giornalisti, blogger, gente che vive sotto una dittatura. Chiunque voglia mettere in rete senza essere individuato. “
A sovrastare il narrato la personalità di Arcadipane, qui abilmente dipinto. Un uomo che sente il peso dei suoi anni, un matrimonio fallito, il rifugio in una specie di psicoterapeuta che gli organizza incontri su internet che non portano a nulla. Un uomo con difficoltà, con una stanchezza e una malinconia che gli gravano addosso con profondità. Un libro ben scritto, con una prosa raffinata e curata, che affronta con precisione e sapienza narrativa temi moderni che trascinano il lettore con intrigo e malia. Veramente una lettura che merita per amanti del genere e non. Una nuova avventura per un personaggio molto umano, ma di grande astuzia e bellezza intrinseca.
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Non amo il romanzo di genere, benché preferisca il poliziesco ad altri tipi di genere. Altrimenti sarebbe un'occasione da cogliere.