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La bambina pericolosa
 
La bambina pericolosa 2009-09-06 22:01:27 Arcangela Cammalleri
Voto medio 
 
3.0
Stile 
 
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Contenuto 
 
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Piacevolezza 
 
3.0
Arcangela Cammalleri Opinione inserita da Arcangela Cammalleri    07 Settembre, 2009
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La bambina pericolosa di Silvana La Spina

Questa romanzo, ambientato in Sicilia, tra Catania e le pendici dell’Etna, ha per protagonista il commissario di polizia Maria Laura Gangemi, una femmina sbirro coinvolta da un passato sepolto nella memoria e un presente tutto da ricostruire. L’indagine in corso è intricata, un misto di mistero, leggende contadine, arcaiche e superstizioni ataviche, Maria Laura deve fare i conti con una parte di sé oscura nell’impossibilità di ricordare, un matrimonio infelice, un figlio e una sofferenza esternata con depressione e alcolismo. E’ un ritratto di donna fragile nell’apparente dominio del suo agire di poliziotta e intrisa di contraddizioni e conflitti interiori. In uno stile terso e inframmezzato da termini dialettali, l’autrice ci restituisce personaggi costruiti con sottigliezze e sfaccettature psicologiche, dove negli animi s’annidano tensioni, paure ancestrali nello sfondo paesaggistico montano in cui la forza lavica del vulcano ne modella i caratteri. La bellezza dei paesaggi esplode in tutto il suo fulgore, il mutare dei colori accesi ed esplosivi come rocce laviche, gli odori pregnanti della terra, degli alberi, la vastità delle vallate e del sole che splende, anzi, brucia! C’è amore dichiarato per la propria terra, ma anche tanta amara consapevolezza di credere nella giustizia in una terra in cui la giustizia è un non senso.
Estrapolo due periodi ugualmente degni di nota: il primo per la bellezza incantata, poetica, il secondo per il gusto del mito e del fiabesco.

“L’autunno vero quello che chiude i cuori e fa attendere la luce, mentre l’ombra si diffonde dappertutto. Sulle case, sulle fronde degli alberi, nell’altura del vulcano, lassù, oltre i castagni”.

"Il vulcano scatena paure primordiali, nell’arretratezza della gente. Discendenti degli antichi Sicani hanno ereditato i vecchi culti: magie e magherie. Il dio Adrano, terribile che chiedeva sacrifici rituali, che faceva inseguire le vittime dai terribili cani cirnechi, cani arraggiati come diavoli".

E’ un libro di godibile lettura, scritto con mano sapiente e felice. Un racconto che mostra una parte nera e misteriosa della Sicilia e quella che abita negli animi umani.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
Già dell'autrice La creata Antonia ed ama i libri sulla Sicilia terra di eterne contraddizioni...
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