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Il Club degli ex detenuti
Con questo romanzo Fabiano Massimi ha vinto nel 2017 il premio Tedeschi per la letteratura gialla inedita. Premio sicuramente meritato perché con Il club Montecristo Massimi ha costruito un’opera prima che del giallo presenta tutti i crismi classici e che altresì ha un valore aggiunto. Questo si riscontra tanto nell’ampia dose di humour con il quale condisce e arricchisce il filone, quanto nella brillante idea di fare svolgere l’indagine per scovare l’assassino non ad un esponente delle forze dell’ordine (la tv e la letteratura ormai traboccano di commissari, poliziotti, investigatori privati) bensì ad un gruppo di ex detenuti delle patrie galere affiliati al così detto “Club Montecristo” il cui nome ammicca indubbiamente al celebre romanzo di Dumas, tanto che il pubblico esercizio che rappresenta il loro covo segreto si chiama caffè Dantès.
“Il Club Montecristo: una società di mutuo soccorso per chi è stato dentro e non vuole tornarci mai più”.
Ecco cosa rappresenta questa sorta di associazione segreta: un ritrovo di ex galeotti in cerca di riscatto, persone che hanno deciso di rifarsi una vita e rigare dritto perché purtroppo, troppo spesso, dopo avere scontato la pena, la società non offre quelle opportunità per un reinserimento nel tessuto sociale (“Quando esci di prigione...nessuno ti dà da lavorare: chi si fida di uno che fino a poco fa era un ladro o peggio? Così gli ex detenuti hanno pochissime strade aperte, quasi tutte illegali. Chi è stato in carcere una volta ha più probabilità di tornare dentro che non di rifarsi una vita”). Massimi partendo così da una problematica assolutamente attuale offre però ai lettori un giallo godibile e divertente, nel quale grazie all’arguzia degli “ammutinati” (altro nome di battaglia nel quale il gruppo si riconosce), alla loro metodicità, ed alla loro rete di informatori e collaboratori, diventa possibile fare luce su un presunto omicidio nel quale la Polizia, con troppa faciloneria e superficialità, accusa proprio un ex detenuto affiliato al club degli ammutinati.
Romanzo ambientato nella provincia emiliana, precisamente nell’inventata città di Mutina che ammicca alla città di Modena e che rappresenta il retroterra dell’autore, il Club Montecristo, che a grandi linee può ricordare lo stile di Manzini, apre la strada ad una nuova modalità di appassionarsi al giallo (perché le indagini del “Club” avranno ancora lunga vita) senza prendersi troppo sul serio ma al tempo stesso facendo riflettere su aspetti della nostra società tutt’altro che banali e scontati.
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