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Scontro generazionale
Gaetano Savatteri torna in libreria con la sua creatura di carta, il
“giornalista disoccupato, di successo”,
Saverio Lamanna ne Il lusso della giovinezza. Un libro che già dal titolo fa espressamente riferimento al suo intimo contenuto.
Già l’ambientazione si fa notare: siamo, infatti, in Sicilia; ma non in quella a cui siamo abituati, piena di sole e di calore. Più che alla Sicilia somiglia alla Siberia: siamo sulle Madonie nell’antica città di Castelbuono, dove se non piove, nevica e le temperature sono piuttosto basse:
“La pioggia in Sicilia è sempre uno sgarbo. Piove senza rabbia, un frusciare di acqua dispettoso, ingiusto e snervante. (…) Ma sotto la pioggia la Sicilia non è romantica, né malinconica, ha solo un colore sporco, un tono livido che stinge umidità sui muri delle case abusive, sulla costa devastata da pontili dismessi, sulle stazioni ferroviarie abbandonate, sui capannoni costruiti a metà per rubare soldi alla Cassa del Mezzogiorno, su cumuli di immondizia ai bordi delle strade.”
Per Saverio è una tragedia, ma non può esimersi dall’aiutare la sua fidanzata , certa Suleima, direttamente coinvolta in qualcosa di poco chiaro. Cosa è accaduto? L’imprenditore Steve Parker, con cui Suleima lavorava, sparisce in modo misterioso, e dopo alcune ricerche viene trovato morto in un burrone. Tragica fatalità o omicidio? Chi era, in realtà, Steve?
“Era il manager milionario che amava le Madonie. “
Stabilire la verità non sarà facile, ma il nostro amato protagonista è più che deciso a fare bella figura con l’amata e …. Non solo quello!
Il libro, oltre l’indagine tradizionale, volta alla ricerca della verità circa la morte di Steve, presenta un tema molto importante e d’attualità: il conflitto generazionale che conduce i giovani contro gli anziani. I giovani, la loro spensieratezza, a tratti anche la loro ingenuità, l’inesperienza. Dall’altra i vecchi che non vogliono lasciare i posti di comando, che non aprono canali di comunicazione con i giovani, per insegnare, per essere saggi. Bellissime le parole sul tempo che passa:
“il divario incolmabile tra la sua piena giovinezza e la mia maturità. E soprattutto il fatto di averne preso consapevolezza, di avere accettato che il tempo non ci lascia indenni e che ad ogni lustro si aggiungono disillusioni, cinismo, irascibilità .”
Le domande sono cruciali ed inducono ad una riflessione profonda. Dunque non soltanto un giallo, ma un romanzo intenso e riflessivo, con un sottofondo di ironia e di complicità che affascinano e coinvolgono benevolmente il lettore.