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SIAMO QUEL CHE SIAMO O CIO' CHE CELIAMO ?
Accade sempre così con i libri di Costantini. Nemmeno il tempo di iniziarli che con crudele inesorabilità ci si ritrova a leggere le ultime righe.
Una scrittura pulita e senza troppi fronzoli formali. Liquida, così come la trama che narra.
Una donna divisa in due. La moglie e madre da un lato, l’ agente segreto dall’ altro, distinte e sempre divise “perché così è sempre stato e così deve restare”. Ma bianco e nero non possono rimanere scissi per sempre, la contaminazioni tra le antropiche antitesi prende corpo e diventa reale nei gesti quotidiani di Ice come in quelli di Aba ed il peso di questa scissione diventa un fardello eccessivo quando i bivi e le decisioni da prendere sono fondamentali.
Nemmeno la determinata protagonista può restare divisa per sempre ed è proprio quando il mondo delle sue certezze comincia a sgretolarsi e la moralità non è che un’ opportunità di debolezza che il bianco ed il nero si fondono nel grigio ed i compromessi sono tanto liberatori quanto definitivi.
Bravissimo l’ autore nel mantenere alto l’ interesse e la fame del lettore sia nella trama che nel personaggio femminile inevitabilmente condizionato dall’ intreccio e dalla spirale di buio nella quale viene trascinata. Con le cui spire, celate dalle membra umane di un istrionico professore antieroe, si ritroverà a fare i conti sia come agente segreto e soprattutto come donna.
Perché in ognuno di noi risiede la nostra nemesi che non può essere celata ed alla quale non si può mentire.