Dettagli Recensione
Ogni giorno ha la sua delusione
Una giovane donna viene trovata esanime nel suo appartamento, in una posizione innaturale. E’ evidente agli inquirenti che sia un omicidio, si tratta ora di individuare il movente e, ovviamente, l’assassino.
Il commissario Casabona, a capo dell’indagine, scoprirà ben presto quanto i casi della vita possano essere legati da anelli invisibili ma solidi e quanto l’effetto farfalla non sia solo un fruscìo di ali.
Grande delusione per un romanzo che pareva promettere bene, ma che già dalle prime pagine marcava un territorio deludente.
Dal punto di vista formale, la scrittura è un susseguirsi di periodi elementari uniti da qualche scarna congiunzione. Non che ci siano errori e brutture di rilievo, si rileva però miseria nei periodi che rende la lettura scialba, monotona e noiosa. Si aggiungano sipari della vita privata di Casabona che si aprono sui soliti luoghi comuni, personaggi appena accennati e inconsistenti mi ricordano delle figurine di carta ritagliate da un album ingiallito e spazzate via dal primo raffreddore del vento.
L’indagine, di certo non pregna di suspense, conta diversi elementi pregevoli che potevano acuire il loro valore con lo sviluppo del testo. Dà invece l’idea di essere stata pianificata a tavolino - come avviene nella prima stesura di ogni autore – e ivi esserci rimasta, stravaccata pigramente su un divano ricoperto col cellophane. La scrittura non riesce a supportare con movimento e realismo l’evolversi del caso e ho sempre quell’impressione che sulla copia in stampa si sia scritto quell’unopiùunougualeaduecosìcomelopronuncio.
Siamo tutti fallibili, pure questo romanzo.