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Mina Settembre
Maurizio De Giovanni torna in libreria con Troppo freddo per Settembre. Protagonista una nuova creatura di carta. Si chiama Mina Settembre e fa l’assistente sociale a Napoli, in una zona difficile. Lavora, infatti, al Consultorio Quartieri Spagnoli Ovest, una realtà a sé, dove i drammi e le deviazioni sono all’ordine del giorno. Lei è una bella donna, precoce, sensuale, suo malgrado, perché lei vorrebbe avere un corpo efebico e passare sempre inosservata. Costantemente preda delle critiche feroci di una madre, Concetta, una specie di generale in sedia a rotelle che nessuno riesce a sopportare, è costretta a vivere in famiglia visto l’esiguo stipendio di cui gode. Innamorata in silenzio del ginecologo del Consultorio, una specie di Kevin Costner all’italiana, si trova ora alle prese con un caso umano disperato. Una madre sofferente chiede il suo aiuto blaterando di un possibile omicidio, di un figlio perduto e traviato dalla mafia che non perdona, suo malgrado. Che fare?
Parallelamente un professore viene trovato morto dalla portinaia nel sottotetto abusivo che occupa pur avendo la proprietà dell’alloggio sottostante. Sembra un tragico avvelenamento da monossido di carbonio, ma sarà proprio così? Un sottile filo invisibile collega, infatti, i due fatti appena descritti. In che cosa consiste? Riuscirà Mina a riportare una parvenza di normalità in tanto caos?
Un bel giallo, nulla da eccepire. Atmosfere ben descritte, trama ben congegnata. Tuttavia il romanzo pare essere privo di un certo non so che. Non possiede il fascino indiscusso del commissario Ricciardi o di Sara, neppure la verve, l’ironia, la forza e il coraggio dei Bastardi di Pizzofalcone. In sottofondo sono trattati argomenti di stretta attualità, circa la nostra società, quali la condizione degli anziani oggi, l’educazione e lo studio dei bambini, e la degenerazione umana per il male. Senza la solita fascinazione che caratterizza le precedenti opere di un autore prolisso e di grande merito. Ma è soltanto una mia sensazione, credo che chi ama il genere e l’autore si trovi, comunque, a leggere una vicenda che merita.
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Federica
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