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Manrico Spinori il "contino"
Una nuova creatura di carta per il prolifico Giancarlo De Cataldo anima il suo nuovo libro, intitolato Io sono il castigo. La creatura è il magistrato Manrico Spinori della Rocca, gentiluomo al midollo,nobile decaduto perché la madre, incallita giocatrice, si è giocata l’intero patrimonio, compreso il palazzo nobiliare concessogli in comodato d’uso dalla società acquirente, amante della lirica. E’ un personaggio strano, perché risolve i casi ascoltando l’opera lirica, mettendo in pratica l’assunto per cui:
“Non esiste esperienza umana che il melodramma non abbia già raccontato. Delitto incluso.”
Un uomo perfetto, sempre molto calmo, che non perde mai le staffe , usa il ragionamento deduttivo per risolvere i caso. Ma non è amato da tutti, c’è anche chi lo definisce:
“Sembra un merluzzo bollito, tutto così compito, con la voce sempre bassa, quei capelli grigi … oddio a pensar bene tutto formale, sicuro, come certi professori che si vedono in televisione.”
Basteranno le sue qualità e i suoi metodi per risolvere il caso complicato cui si trova innanzi? Si tratta della morte violenta per incidente d’auto di Mario Brans, detto Ciuffo d’oro:
“Nome d’arte. L’idolo delle masse popolari degli anni 60 e 70.”
Divenuto ora discografico, ha concentrato su di sé molte antipatie. Chi lo voleva morto? Forse la sua ultima giovane moglie? Qualcuno del suo staff? Oppure i numerosi cuori infranti? Per risolvere il caso il magistrato si affida all’arguzia di una strofa del Rigoletto che afferma:
“Egli è il delitto, punizion son io. Lui è il crimine, e io sono il castigo.”
Un bel giallo classico, scritto con una prosa che incanta, sempre perfetta, equilibrata, compassata, senza alcuna ridondanza. Un personaggio d’altri tempi, che conduce le indagini con perspicacia è il tratto che più mi ha colpita. In secondi l’artificio di seguire componimenti lirici per risolvere le indagini conduce il lettore non soltanto ad amare la narrativa, ma anche la musica che vi soggiace con intensità e perspicacia. Una trama ben elaborata e congegnata completano gli apprezzamenti per un libro gradevole e di sicuro apprezzamento. Alla prossima, si spera, avventura con il “contino” Manrico Spinori, detto Rick!