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La regola delle cinque W
Una donna che non si sa chi è, uccisa in una casa che non è la sua. Una giovane donna ritrovata in una piazza, ma uccisa non si sa dove. Un personaggio equivoco ritrovato morto, ma non si sa bene ucciso come. Un professore universitario ritrovato morto nella sua casa, ma non si sa bene ucciso quando. A dover tirare le fila di questi casi è il poliziotto Casabona, un nuovo personaggio del noir italiano, che durante le sue ricerche ha l’intuito di capire che il fattore comune di tutte queste morti è la lettera W. A partire da un esametro di Cicerone, riscopriamo la regola delle cinque W, dalla lingua inglese. Who? Where? What? When? Why? E ad ogni omicidio, per essere inquadrato, manca un elemento, una W. Attraverso successivi scatti della combinazione della cassaforte che custodisce la verità, arriviamo a identificare il colpevole e riusciamo a raggiungerlo prima che commetta il quinto omicidio, quello che chiuderebbe il cerchio, aggrovigliando il poliziotto in una corona di spine dolorosissima. La storia è molto ben costruita, molto ben pensata, molto ben scritta, con momenti di estrema tensione alternati a momenti più lievi, il tutto arricchito da citazioni letterarie, che impreziosiscono la trama, e da curiosità, storiche, culturali e non solo, fino ad arrivare all’estremo finale della caduta dell’angelo del male. Bellissimo esordio, di un autore da seguire nel tempo.