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STRAPPARSI IL LUPO
Terminata la storia dei precedenti romanzi, Alice Basso torna con una nuova protagonista: Anita Bo.
Io ho adorato il personaggio di Vani Sarca, la ghostwriter ironica e accattivante, la Lisbeth Salander italiana, quindi io deciso di provare questa nuova serie (?) ambientata negli anni del governo fascista.
Innanzitutto per me Anita non è stata nemmeno lontanamente paragonabile a Vani Sarca ma, prendendo il romanzo senza voler fare paragoni, questa nuova ragazza in effetti è un personaggio ben fatto, forse leggermente frivolo , forse volutamente per l’età è il periodo storico.
Ho ritrovato alcuni elementi che la Basso ha sicuramente riutilizzato dopo il successo della ghostwriter: la migliore amica confidente, l’appuntamento settimanale con la ex professoressa (nei romanzi di Vani Sarca era un ex cuoca anziana ma molto sveglia), l’editore capo leggermente avido, l’amore che sboccia tra i libri.
In realtà sembra una combinazione vincente perché nel complesso tutti i personaggi mi sono piaciuti, ma quello che mi piace davvero di Alice Basso è l’ironia sempre presente tra le righe e la passione per la lettura.
Anche qui ho trovato citazioni da libri famosi, spunti di lettura e di ricerca che mi hanno fatto conoscere nuovi autori.
La trama in sé vuole essere un po’ gialla, nel senso che c’è effettivamente un mistero ma è davvero marginale nella storia.
Ho trovato invece davvero interessante i momenti storici e le vicende fasciste contestualizzate al romanzo, con Mussolini che fa da sfondo lontano.
Posso dire sinceramente che il morso della vipera vale la pena di essere letto ed è davvero molto piacevole.