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Piacere di conoscerti, Manrico Spinori
Il Pubblico Ministero Manrico Spinori della Rocca, detto il “Contino” e per gli amici Rick, è un gentiluomo di origini nobiliari con tanti nomi quanti titoli, una madre con tendenza alla ludopatia e dai modi eleganti e affascinanti. Eccellente nel suo lavoro vede la sostituzione, dopo oltre vent’anni di indagini sui più svariati cittadini al di sotto di ogni sospetto, di Scognamiglio, aiutante, amico, confidente, fratello, a causa di una malattia celata a tutti ma di fatto inarrestabile con la Cianchetti, ispettrice dichiaratamente coatta, impaziente e irruenta. Deborah, un metro e ottanta di altezza accompagnati da tatuaggi etnici posizionati e sfoggiati sui poderosi bicipiti con i quali pratica pugilato e vincitrice della medaglia d’argento agli ultimi campionati interforze di tiro con la pistola libera, incurante della stagione invernale è solita indossare il chiodo di pelle nera su maglietta bianca e jeans strettissimi abbinati a un capello scuro a caschetto che ben si mixa con una bellezza che non può passare inosservata, non vede di buon occhio quel PM con quei modi gentili e altolocati. Che non la sottovaluti, eh! Che lei non è la prima venuta, è in gamba. Poi, un giorno come un altro una morte si palesa innanzi al rinnovato duo: Mario Brans, nome d’arte dello Stefano Diotallevi, in passato Ciuffo d’oro, idolo delle masse popolari degli anni ’60 e ’70, perisce in un incidente stradale mentre era a bordo con il suo autista Mangili. Omicidio stradale? Incidente? Errore fortuito? Oppure si tratta di un delitto bello e buono stante la manomissione dei freni della vettura sulla quale erano a bordo?
Per Rick e la Cianchetti, e per tutta la squadra investigativa rigorosamente al femminile del PM, si apre un’indagine affatto scontata e dai ritmi rapidi e ben cadenzati.
«Il dolore ha così tante manifestazioni, e così diverse fra loro. Non sarebbe mai riuscito ad adattarsi.»
Con “Io sono il castigo”, Giancarlo De Cataldo torna in libreria con il suo primo personaggio seriale. Suo rinnovato protagonista non è altro che un funzionario di giustizia di alto rango sociale e di origini dal sangue blu, dai modi che conquistano e dalla spalla magistralmente costruita e atta a smorzare toni e situazioni con il suo essere spigliata e diretta senza freni e/o riserve. Il risultato è quello di un buon giallo, un giallo ben articolato e ben costruito che ricorda alla lontana l’impostazione Carofigliana (per ruolo del protagonista e/o per tipico giallo con tonalità giudiziaria) ma che se ne distanzia per molteplici aspetti concentrandosi in quella che è l’attività di polizia di cui è titolare il pubblico ministero.
Stilisticamente De Cataldo si spoglia delle precedenti penne che lo hanno caratterizzato e ne abbraccia una più erudita, in conformità del suo eroe principale, ma al contempo anche più gretta nel caso di Deborah, una penna quindi che ben si confà a ogni voce narrante con massima versatilità ma che nel complesso è musicale e armonica tanto che accompagna passo passo il lettore.
In conclusione, un piacevole primo capitolo di una serie da scoprire e a cui appassionarsi episodio dopo episodio.