Dettagli Recensione
Ottima ambientazione
1944 il centro di Bologna si riempie di muggiti, nella sperrzone si sono rifugiati anche molte famiglie di
agricoltori dato che le loro campagne sono diventati posti molto pericolosi a causa della guerra che sta
volgendo al termine. In questa “zona chiusa” il commissario De Luca si ritrova ad indagare su 3 casi di
omicidio, scollegati fra loro, dove i “committenti” hanno interessi sociali contrastanti: i nazisti, il prefetto e
la resistenza. Le SS che impongono a De Luca di far luce sulla morte del caporale tedesco Weber, ladro
e disertore, spogliato nudo e lasciato nella cantina allagata di un palazzo bombardato. Brullo, un
professore universitario cacciatore di donne ucciso con un colpo di pistola in un occhi mentre andava ad
un appuntamento galante. Caso Tagliaferri, un ingegnere senza arte né parte, torturato, ucciso e fatto
passare per uno “jacchia”. Nel corso delle indagine De Luca, per ogni omicidio, scoprirà che ci sono altre
piste su cui indagare, che non sono quelle dettate dalle circostanze in cui si trovano i morti e che alla fine le verità saranno ben diverse....
Nell’inverno tra il 1944 e 45 Bologna si appresta a diventare un campo “profughi” (nel centro di Bologna si arriverà a contare 600.000 persone) oltre alla grande quantità di animali “fuggiti” insieme ai propri padroni dalle loro campagne per trovare un rifugio sicuro nella sperrzone. La città è quasi un confine tra un’Italia già liberata ed una ancora occupata dai tedeschi. Freddo e neve affliggono la città, dentro le mura le donne setacciano la città a caccia di qualcosa da mettere in tavola la sera barattando di tutto per un pò di olio e di burro, gli uomini riempiono carriole con i mattoni delle case demolite per aggiustare buchi di altre case, contadini girano con carri pieni di paglia per le mucche sistemate nelle cantine diventate stalle. In questo trambusto ricordiamo che sono presenti anche le milizie fasciste e i tedeschi nazisti dove impongono la loro legge del taglione (dieci ostaggi fucilati per ogni soldato ucciso). E dunque in questa Bologna surreale continuamente bombardata che Lucarelli crea un intreccio di 3 omicidi diversi tra loro e che solo l’ingegnosità del commissario De Luca può portare a termine. È chiaro che il punto forte di questo romanzo e anche la parte meglio riuscita è l’ambientazione storica e sociale di Bologna, ricreata nei minimi particolari come Lucarelli sa fare, la quale si appresta a trascorrere il suo inverno più nero.D’altro canto la parte un pò più sfavorevole è il fatto che c’è tanta carne al fuoco (3 omicidi non collegati fra di loro) e a volte si perde un pò la rotta della storia, ma il buon Lucarelli, maestro di questo genere, ci guiderà alla fine del romanzo lasciando quella leggera tristezza che solo lui sa narrare.