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La confraternita dei Sikuri
 
La confraternita dei Sikuri 2020-03-23 18:24:54 topodibiblioteca
Voto medio 
 
3.3
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
3.0
topodibiblioteca Opinione inserita da topodibiblioteca    23 Marzo, 2020
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Violenza sulle donne e relazioni virtuali

Sarà l’effetto “Ispettore Coliandro”, saranno i gialli di Loriano Macchiavelli, oppure forse sarò io di parte considerato che è la mia città, ma i gialli-noir ambientati a Bologna hanno sempre un certo fascino. Considerazione che non viene smentita nemmeno in questo libro ambientato nel capoluogo emiliano, tra luci ed ombre di una Bologna che sembra nascondere il proprio lato oscuro. Il plot è abbastanza classico, il serial killer addesca le proprie vittime (donne) ignare del pericolo a cui vanno incontro e la Polizia deve indagare per fermare l’ondata di improvvise sparizioni. Il valore aggiunto però si riconosce, oltre che nell’ambientazione, nelle tematiche sicuramente molto attuali considerato che alla base degli atti criminali ci sta il tema della “violenza sulle donne” (tra l’altro l’autore sensibilizza sul problema con una breve nota ad inizio libro nella quale si riportano gli sconcertanti numeri del fenomeno in questi ultimi anni) ed il tema delle relazioni virtuali, sempre tra uomini e donne, nate in rete sui social network con tutti i rischi del caso. A svolgere l’indagine assieme alle forze dell’ordine troviamo inoltre Galeazzo Trebbi, il vero protagonista, dotato di un grande intuito ed abituato a discorrere in dialetto. Trebbi è un investigatore privato, ex poliziotto che non ha perso il gusto dell’indagine, disilluso al punto giusto causa vicende personali, ma estremamente analitico nel suo lavoro e pronto anche (quando serve) ad adottare comportamenti discutibili pur di raggiungere l’obiettivo.

Attraverso Trebbi ed i suoi colleghi poliziotti che affianca nell’indagine ufficiale, il lettore verrà catapultato in un mondo nel quale al di sotto della facciata pulita e rispettabile di alcuni individui della “Bologna bene” si nasconde un sottobosco di orrori. Un mondo sconosciuto alla massa, ma pulsante, che si colloca tra mondo reale e realtà virtuale perché la rete, quella parte della rete inaccessibile ai più, permette di soddisfare la sete di violenza di molti individui e Trebbi imparerà che cambiano i modi ma non i fatti e che “L’uomo non è migliorato, ha solo imparato a diffondere le informazioni ma rimane un instancabile mostro privo di vera coscienza, rimane un intollerabile predatoreo una facile preda”.

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