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Un buonissimo libro di Montalbano
“L'ho aggiornato tutto e mi pare un buonissimo libro di Montalbano. Ecco, volevo aggiungere solo questo”. Si chiude con questa nota dell’autore l’ultimo romanzo con protagonista il celebre commissario siciliano, il primo che leggo dopo la scomparsa di Andrea Camilleri. E sembra di sentirla davvero, quell’inconfondibile voce roca, sempre venata di intelligente ironia, mentre pronuncia queste parole; ed è difficile allora trattenere la commozione.
Avevi ragione, amatissimo scrittore, è proprio un buonissimo libro di Montalbano. Dopo venticinque anni dalla prima apparizione, ci hai regalato un episodio che, per stile e contenuto, si distingue davvero da tutti gli altri della serie. Un giallo-quasi-thriller dalle sfumature di spy-story.
Nato una decina di anni fa come soggetto per un film italo-americano, il racconto non riprende i fili rimasti sospesi al termine de “Il metodo Catalanotti”, ma propone inaspettatamente un commissario più giovane ed energico. Ci eravamo abituati ormai a romanzi dal passo lento, sorretti nell’intreccio più dalle malinconie e dai dubbi del nostro protagonista che non dalle piste criminose, e ci ritroviamo invece davanti a una vera e propria avventura, dal ritmo serratissimo (soprattutto nella parte finale) e dal carattere tipicamente cinematografico. Azione, complotti, equivoci e colpi di scena si inanellano intorno alla figura dell’Alcyon, misteriosa goletta coinvolta in traffici illeciti, la cui scura ombra si staglia contro la luna in una delle immagini più suggestive e poetiche del romanzo.
Sogno o realtà? Il confine tra verità e finzione è davvero sottile ed è difficile leggere mantenendosi in equilibrio. Camilleri questa volta gioca proprio a disorientarci, sorprendendoci con trucchi, messe in scene e persino travestimenti. E se fosse tutto una suggestione? Per scoprirlo, non rimane che intraprendere questa bella lettura.
“Attraverso il binocolo taliò la luna fino a quanno non riapparse 'ntera, 'ntatta e luminosa come a prima. E fu in quel priciso 'ntifico momento che vitti stagliarisi contra la luna, come se fusse un'ombra cinisi o un effetto da ginematò, a lento a lento, prima l'àrbolo di prua, po' a picca a picca tutta 'ntera la sagoma di 'na granni navi a vela, 'na goletta”.