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Nozze. Per i Bastardi di Pizzofalcone
 
Nozze. Per i Bastardi di Pizzofalcone 2020-01-17 10:06:43 Mian88
Voto medio 
 
3.0
Stile 
 
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Contenuto 
 
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3.0
Mian88 Opinione inserita da Mian88    17 Gennaio, 2020
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Fiducia

Ventotto anni. Giovane, bella, carismatica era Franci. Era perché di lei ormai non resta che un corpo privo di vita, un corpo nudo ucciso da un fendente in pieno cuore, un corpo ucciso a poche ore da quello che sarebbe stato il suo matrimonio con Giovanni Sorbo, figlio incensurato (laureato in economia, residente a Milano e prestante attività lavorativa in una importante filiale bancaria del milanese) del boss dell’omonimo clan mafioso. Uno dei più importanti, uno dei più potenti. Come dunque non sospettare immediatamente di una sua responsabilità nell’uccisione della ragazza? Anche indiretta, ma pur sempre una responsabilità. Lojacono e la sua squadra, coadiuvati da Laura Piras, non sono però convinti di questa prima ricostruzione. Troppo semplice ma soprattutto c’è qualcosa che non torna. Gli abiti ripiegati in perfetto ordine, il luogo del ritrovamento in prossimità della grotta degli innamorati ma pur sempre in pieno territorio di criminalità organizzata, il fatto che la vittima non abbia reagito così da far pensare ad una fiducia mal riposta. Le indagini proseguono e con esse i pezzi di un puzzle che cerca di essere ricostruito tra il dolore dei familiari, del cugino, della di lui moglie e della di lei migliore amica, dei singoli personaggi dei bastardi di Pizzofalcone che tra un tassello e l’altro vivono le loro così diverse vite. Vite fatti di amori che non possono sbocciare, di amori che non possono essere dichiarati, di amori che tardano a trovare la loro luce, di amori che devono ricostruirsi per un bene superiore.

«Due più due. Alla fine, è sempre questione di due più due. Voi nel vostro mestiere fate così, no? Mettete in fila le cose, le sommate fra di loro e traete le conclusioni. E pensate pure che siano oggettive, le conclusioni. Che invece, ve lo posso garantire, sono spesso figlie del pregiudizio.»

Quello orchestrato in “Nozze” da Maurizio De Giovanni è un giallo dai tratti tipici dell’autore e al contempo composto da un mistero che ben si interfaccia e intermezza con le varie vicissitudini personali che riguardano ciascun protagonista. L’opera è dunque caratterizzata da un buon ritmo narrativo, rapido e fluente, a cui si affianca una trama compatta e ben costruita seppur sia facilmente intuibile chi sia il responsabile dell’omicidio. Ad ogni modo il testo è di piacevole lettura, porta avanti le avventure dei personaggi in modo lineare e senza eccessivi colpi di scena ed è capace di affrontare anche tematiche sottese quali, appunto, il non fidarsi delle apparenze, del pregiudizio. Forse non il migliore dello scrittore ma godibile.

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