Dettagli Recensione
Soave sia il vento, tranquilla sia l’onda
La terra odora di pioggia, quella pioggerellina fine e pungente che non trattiene in casa. Eppure, nella strada principale del paese non si vede nessuno, solo il verde punteggiato delle colline sullo sfondo. Allora non resta altro da fare che infilarsi in un vecchio bar, dalla mobilia vetusta e dall’aria insonnolita, e chiedersi come possa una semplice tazza di tè caldo far stare così bene.
Quelle che ci regala Gianni Farinetti sono spesso immagini semplici, capaci però di restituire tutto il gusto e il colore della vita di provincia, nelle Langhe piemontesi. C’è un mistero, anzi più d’uno, su cui indagare: una serie di bizzarri furti di stufe, affettatrici e caminetti e una morte sospetta, forse un omicidio. Ma il giallo, seppur intrigante e ben costruito, è solo un’invenzione, che cede il passo a molto altro. Il vento nella notte che fa tremare e cantare le foglie come campanelli. La tenerezza di affettare il pane in una cena tra amici. Il brillare dei boschi e dei campi piantati ad erba medica. E poi, un proliferare di figure iconiche: incartapecoriti baroni, irreprensibili madame, genuini paesani e pedantissimi intellettuali.
Il tutto raccontato con una miscela perfetta di spassosa ironia e sensibilità. Anche le pagine più umoristiche e brillanti e i personaggi più insoliti e originali sanno far sorridere senza scadere mai nella comicità chiassosa o caricaturale. Perché si ha sempre la sensazione che l’inchiostro con cui è stato scritto questo romanzo sia fatto di amore per il proprio territorio e di rispetto per un’umanità quantomai viva e variegata.
Consigliato a chi vuole staccare la spina dalla frenesia quotidiana, regalandosi una pausa di profumi, silenzi e accoglienza, con un intrattenimento di assoluta piacevolezza e qualità.
“Soave sia il vento, tranquilla sia l'onda ed ogni elemento benigno risponda ai nostri desir" [Così fan tutte]
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Mi hai incuriosita, Manuela, grazie! :)