Dettagli Recensione
Ricordi di gioventù
In questo libro, che si presenta al lettore soffice al tatto e piacevole da tenere fra le mani, un investigatore, segnato dall’età e dalla disillusione, attraverso frequenti flashback alternati a capitoli di rievocazione, ci permette di rivivere, a distanza di trent’anni, l’angoscia di un periodo della sua vita che risale al 1939, in un’Italia storicamente e socialmente molto diversa, e ci permette di provare anche l’energia che lo ha contraddistinto in quella particolare vicenda. Si avverte però una grande stanchezza nella lettura, un trascinamento ed anche una nostalgia di fondo, che forse deriva da questi ricordi di gioventù che si affollano. Interessante è il punto di vista che ci permette di riflettere sul fatto che non sempre siamo consapevoli dei cambiamenti storici che stiamo vivendo. Peccato proprio per il ritmo, che rende la lettura proprio noiosa.